Pensieri segreti - Script

PENSIERI SEGRETI

sceneggiatura per un lungometraggio di Pasquale Ruju

(da un soggetto di P. Ruju e F. Portalupi)

FADE IN:

Cominciano i TITOLI DI TESTA sulle immagini di tre efferati omicidi, avvenuti nel passato. I tre omicidi potrebbero essere raccontati in modo da essere visivamente riconoscibili come flashback, o comunque come "altra cosa" dalla vicenda che sta per cominciare.

INT. UN GARAGE - NOTTE.

PRIMO OMICIDIO, camuffato da suicidio. Il garage è ampio, e contiene una berlina di lusso. Due uomini, che restano per lo più di spalle o FC, irriconoscibili, appendono a un cappio legato al montante della porta un BANCHIERE di mezza età, in giacca e cravatta. L'uomo oppone una debole resistenza. Il pugno di uno dei due assassini lo colpisce allo stomaco, poi le sue mani lo tengono per le gambe, tendendo il cappio fino a far soffocare il poveretto.

DISSOLVE TO:

I/E. il palcoscenico di un anfiteatro all'aperto - noTTE.

Vediamo una donna dai lunghi capelli rossi, vestita con una tonaca bianca, danzare in modo selvaggio sul palcoscenico. Una danza irreale, violenta, frenetica. La donna ha il volto coperto da una maschera tragica, che la rende irriconoscibile. La MDP la inquadra dal basso, facendola apparire gigantesca, maestosa.

DISSOLVE TO:

INT. UNO STUDIO LUSSUOSO - GIORNO.

SECONDO OMICIDIO. Ora ci troviamo nello studio di un CAPITANO D'INDUSTRIA. Mobili d'epoca, quadri d'autore e tende di broccato. L'uomo - elegante, sulla sessantina - è legato a una poltrona di pelle, davanti alla scrivania. Un assassino con il viso FC lo tiene per i capelli e gli versa in bocca il contenuto di una boccetta nera. L'uomo beve, strabuzzando gli occhi.

DISSOLVE TO:

I/E. il palCOSCENICO DI UN ANFITEATRO ALL'APERTO - noTTE.

La donna mascherata prosegue la sua danza. Ora ha in mano qualcosa, una daga scintillante e insanguinata. Sopra di lei brilla la luna. Il cielo è pieno di stelle.

DISSOLVE TO:

EXT. UNA STRADA DI PERIFERIA - NOTTE.

TERZO OMICIDIO. Una vecchia berlina taglia la strada a un'auto sportiva, che va a sbattere contro un albero. All'interno dell'auto c'è uno STILISTA di grido, sulla cinquantina. Lo stilista cerca di aprire la portiera, stordito. Perde sangue dal naso. Un uomo irriconoscibile, di spalle o con il viso FC, scende dalla macchina. Porta dei guanti di pelle. Si avvicina allo stilista e gli sbatte la faccia contro il bordo della portiera, fino a ridurla a un ammasso sanguinolento.

I TITOLI continuano sulle immagini di un carcere, dall'alto o dall'esterno. Ora siamo nel presente, cominciamo a entrare nella storia.

DISSOLVE TO:

I/E. il palcoSCENICO DI UN ANFITEATRO ALL'APERTO - noTTE.

La donna mascherata conclude la sua danza. Si ferma, con la daga in mano. Ai suoi piedi, lo vediamo per la prima volta, c'è il corpo insanguinato di un uomo dai capelli bianchi, avvolto anche lui in una tonaca, e con il volto coperto da un'altra maschera tragica. La donna si china ad accarezzare il corpo dell'uomo, con un movimento molto sensuale. Lei è Clitennestra, che gode della morte di suo marito, il re Agamennone. L'uomo che ha appena ucciso.

FADE TO BLACK.

INT. CARCERE DI REBIBBIA. CELLA - GIORNO.

Nella cella vediamo MILO CALDECH, di spalle. Milo è sui sessant'anni ben portati, alto ed elegante. Indossa un completo grigio a doppio petto e ha con sé una borsa di pelle color cuoio. È già vestito e pronto per uscire, ma rimane seduto, immobile, silenzioso e pensieroso. A un certo punto una GUARDIA CARCERARIA apre la porta, davanti a lui, e lo guarda. Non vediamo mai Milo in faccia, per il momento.

GUARDIA CARCERARIA

E' ora, Caldech. E' pronto?

MILO

Sono pronto.

GUARDIA CARCERARIA

Venga.

CUT TO:

INT. CARCERE DI REBIBBIA. CORRIDOI - GIORNO.

Steadycam alle spalle di Milo, oppure al suo posto, in soggettiva. I TITOLI DI TESTA continuano e si concludono mentre Milo che segue l'agente lungo i corridoi del carcere, incrociando qualche DETENUTO. Una serie di porte si aprono davanti ai due e si chiudono alle loro spalle, con forti rimbombi metallici.

NON VEDIAMO MAI MILO IN VISO PER TUTTA QUESTA SCENA. È sempre e solo di spalle o FC. Alla fine arrivano all'ultima porta, quella che conduce al cortile.

CUT TO:

I/E. CARCERE DI REBIBBIA. CORTILE - GIORNO.

Milo esce nel cortile, venendo verso di noi. Per la prima volta lo vediamo bene in viso. Ha una certa nobiltà nei lineamenti, e penetranti occhi azzurri. Si guarda intorno. Il cortile davanti a lui è deserto. Ci sono solo alcune macchine che appartengono alle guardie.

A una cinquantina di metri di distanza, un po' nascosto da alcuni alberi e appoggiato a un'Alfa Romeo scura, ATTILA fuma una sigaretta, osservando Milo da lontano. Non sembra un giornalista. Ha una faccia dura, da poliziotto. Mani callose. Sorride in modo impercettibile, mentre getta a terra la sigaretta, la schiaccia con la punta dello scarpone e ne accende un'altra. É venuto per vedere Milo Caldech. Per guardarlo bene in faccia. Un rito che fa parte del suo lavoro.

A un tratto, una Smart verde entra nel cortile. Si ferma vicino a Milo, che non si è accorto di Attila.

FIAMMA CALDECH, la moglie di Milo, apre la portiera della Smart. Elegante, anche lei. Alta. E bella, molto bella. Un soprabito scuro, aderente, una maglia a collo alto. Grandi occhiali da sole che le nascondono tutta la parte superiore del viso. Milo guarda sua moglie, senza parlare. Ne osserva i capelli, raccolti in uno chignon. Neri, corvini. Differenti.

A Milo non piacciono quei capelli.

FIAMMA

(a Milo)

Scusami. Non volevo fare tardi. Il traffico... scusami.

Milo fa un gesto, come a dire che non importa. Fiamma prende la sua borsa, la carica nel bagagliaio. Poi fa sedere il marito sulla Smart. Mentre fa il giro per salire in macchina anche lei, Fiamma incrocia per un attimo gli occhi di Attila.

Fra i due c'è uno scambio di sguardi a distanza, intenso, brevissimo. Subito dopo, Fiamma si rimette al volante e parte senza dire altro. Attila, appoggiato all'Alfa Romeo, finisce la seconda sigaretta, con calma. Getta via il mozzicone. Poi anche lui sale in macchina.

CUT TO:

EXT. IL PIAZZALE DAVANTI A REBIBBIA – GIORNO.

Una folla di GIORNALISTI e FOTOGRAFI circonda la SMART. Per un momento Milo rimane abbagliato dai flash. Poi Fiamma accelera con decisione. Qualche giornalista schizza via per evitare di essere investito. I lampi dei flash si riflettono sul lunotto della Smart che si allontana.

Poco dopo, anche Attila esce dal portone del carcere, al volante dell'Alfa Romeo. E, sempre con calma, si mette all'inseguimento dei coniugi Caldech.

CUT TO:

I/E. NELLA SMART - GIORNO.

Fiamma è alla guida. Guarda Milo, ogni tanto. Lui guarda la strada. Non sembra avere voglia di parlare.

FIAMMA

Allora... Come stai?

MILO

(non risponde)

FIAMMA

Ho capito. Sarà un viaggio un po' lungo. Puoi dormire, se vuoi.

Fiamma accende la radio dell'auto. Cambia due o tre canali, poi si ferma su un NOTIZIARIO.

VOCE RADIO

L'avvocato americano Milo Caldech, uno dei più noti faccendieri coinvolti nella vita politica della Prima Repubblica, è uscito oggi dal carcere di Rebibbia dopo una lunga detenzione. Il suo ruolo nell'intreccio tra mafia e politica e i suoi presunti rapporti con i servizi segreti italiani e con la CIA restano tuttora avvolti dal più fitto…

Fiamma spegne la radio.

FIAMMA

Basta. Li ho sentiti così tante volte, quei discorsi. Fino alla nausea. Basta! Credono tutti che tu...

Fiamma si interrompe. Guarda suo marito, mentre lasciano Roma superando il CASELLO AUTOSTRADALE nel passaggio del telepass. Milo dorme, con la testa reclinata su una spalla. Sogna.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. UNA TERRAZZA ROMANA - NOTTE.

SOGNO DI MILO. In questo, come in tutti gli altri sogni che seguiranno, la MDP dovrebbe essere in soggettiva (potrebbe esserci anche un'altra specificità di questa linea narrativa, a metà tra il flashback e il sogno, che accompagnerà tutta la storia. Ad esempio un leggero effetto ralenty, oppure i colori più saturi del normale. Da valutare in fase di ripresa o di post-produzione).

Per il momento vediamo una donna dai capelli rossi, di spalle, appoggiata alla balaustra. Indossa un elegante abito da sera che le lascia la schiena scoperta. È molto sexy. Guarda i tetti di Roma, che circondano la terrazza, senza voltarsi. Da FC proviene della musica. La donna è, naturalmente, Fiamma, ma lo spettatore - che l'ha vista con lo chignon e i capelli neri - lo scoprirà solo tra poco. Lei e Milo sono a una festa, in un lussuoso palazzo del centro di Roma. Si sono appartati per un momento nella terrazza, affacciata sui tetti della capitale, ed è qui che li troviamo. Al loro primo incontro. Di scorcio, oltre le porte-finestre che danno sulla terrazza, possiamo vedere un salotto con altri INVITATI eleganti.

FIAMMA

...Credono tutti che tu sia un dongiovanni.

MILO (V.O.)

Ah, sì? Questo credono?

FIAMMA

Sì.

MILO (V.O.)

Davvero?

FIAMMA

Davvero.

MILO (V.O.)

E tu? Tu che cosa credi?

FIAMMA

Io... Non lo so.

Fiamma si volta. La vediamo, più giovane di dieci anni, selvaggia, magnetica. Bellissima. Guarda direttamente verso di noi, nell'obiettivo della MDP. Sorride.

FIAMMA (CONT'D)

Ma chissà... Magari ho voglia di scoprirlo!...

DISSOLVE TO:

FB: INT. UN ELEGANTE APPARTAMENTO ROMANO. SOGGIORNO - GIORNO.

Vediamo un televisore (tubo catodico. Siamo alla fine degli anni 80). Sullo schermo c'è Fiamma, in veste di speaker di un telegiornale. Sempre rossa. Sempre affascinante.

FIAMMA

E ora, le notizie dall'interno. Prosegue l'ondata di avvisi di garanzia per reati di corruzione a carico di esponenti politici di tutta Italia. Il presidente del consiglio ha dichiarato...

La mano di Milo punta il telecomando verso il televisore. Azzera l'audio. Continuiamo a vedere Fiamma che muove le labbra senza alcun rumore. Vediamo particolari sgranati dei suoi occhi, delle sue labbra, dei suoi capelli. Il tutto nella bassa risoluzione dello schermo TV.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. DEHOR DI UNA GELATERIA DI ROMA - GIORNO.

MDP sempre in soggettiva. Fiamma è seduta a un tavolino davanti a noi, nel dehor di una gelateria. Ora è vestita in modo più sportivo, con una maglietta e un paio di jeans. Sta per attaccare un succulento gelato con un lungo cucchiaino d'argento, ma invece di farlo ride come una matta, e i capelli rossi le ricadono sul viso. Anche la sua risata è molto sexy. Sullo sfondo ci sono altri AVVENTORI della gelateria.

FIAMMA

(ridendo)

Non è vero!

MILO (V.O.)

Sì che è vero.

FIAMMA

No... No, non è possibile che non ricordi il mio nome.

MILO (V.O.)

Mi succede sempre, al primo appuntamento... Sì, lo so che fai televisione e tutto il resto, però... Non è proprio una bella figura, eh?

FIAMMA

Per niente! Dovrei alzarmi e piantarti qui. Ora, subito!

MILO (V.O.)

Perché invece te ne stai lì seduta?

Fiamma assapora una cucchiaiata di gelato, guardandoci con una certa dose di malizia.

FIAMMA

In questo posto fanno dei gelati buonissimi!...

DISSOLVE TO:

FB: EXT. MARE APERTO - GIORNO.

MDP sempre in soggettiva. Siamo al largo della costa. Fiamma è seduta accanto a noi a bordo di un vecchio ed elegante Riva Aquarama, con lo scafo in legno lucido. Ha i capelli rossi al vento, gli occhiali da sole, e porta un copricostume trasparente sopra un minuscolo bikini chiaro. Il motoscafo corre veloce sull'acqua. Fiamma piega la testa all'indietro, guardando il cielo. Dopo un bel po' comincia a parlare.

FIAMMA

Non sei un dongiovanni!

MILO (V.O.)

Come fai a dirlo?

FIAMMA

Ci conosciamo da una settimana e non ci hai ancora provato... Non sei un dongiovanni.

MILO (V.O.)

Ho vent'anni più di te...

FIAMMA

E allora?

MILO (V.O.)

Vorresti che lo facessi?

FIAMMA

Facessi cosa?

MILO (V.O.)

Che... Beh...

FIAMMA

(sorride, maliziosa)

Ma dai... Se te lo dico, finisce il divertimento!

DISSOLVE TO:

FB: EXT. DAVANTI AL VULCANO - GIORNO.

MDP sempre in soggettiva. Fiamma è in piedi in un punto panoramico davanti a un vulcano (forse è l'Etna, ma potrebbe anche essere il Vesuvio, o lo Stromboli). Si è cambiata di nuovo. Ora indossa un vestitino corto e sexy. Sta guardando il cratere principale, dal quale esce un pennacchio di fumo nero (eventualmente in CG). Dal vulcano vengono anche dei sinistri brontolii.

FIAMMA

Mi fa paura. Tu non hai paura?

MILO (V.O.)

No. È solo un po' di rumore. Siamo lontani dal cratere principale.

Fiamma si volta a guardarci. Ancora il suo sguardo magnetico. Ancora il suo sorriso malizioso.

FIAMMA

Ah, sì? E allora andiamo più vicino!

DISSOLVE TO:

FB: EXT. AI PIEDI DEL VULCANO - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. Ora Fiamma è nuda, sdraiata in mezzo a un gruppo di rocce vulcaniche nere. Ha il viso sporco di terra, i capelli sparsi nella polvere. I suoi occhi brillano nel buio, mentre allunga le braccia verso di noi.

FIAMMA

Adesso te lo ricordi, come mi chiamo?

MILO (V.O.)

Sì, adesso sì.

FIAMMA

Dillo. Dì il mio nome.

La MDP (che è lo sguardo di Milo) si avvicina al viso di Fiamma. Indugia sui suoi occhi, sulle labbra. Sul collo. Poi, all'improvviso, (CG) un cratere fiammeggiante si apre con un rombo sotto il corpo di Fiamma. Che comincia a precipitare. E anche noi precipitiamo con lei verso un inferno di fuoco e rumori assordanti...

FIAMMA (CONT'D)

(riverberato)

Dì il mio nome!

CUT TO:

I/E. NELLA SMART - SERA.

Milo si sveglia, coperto di sudore, terrorizzato ed eccitato al tempo stesso. Fiamma guida sicura lungo una strada che costeggia il mare.

MILO

(quasi gridando)

Fiamma!

FIAMMA

(si volta a guardarlo, tranquilla)

Ti sei svegliato.

MILO

Ho... Ho dormito?

FIAMMA

Per tutto il viaggio. Sta' tranquillo. Ormai siamo quasi arrivati.

Fiamma svolta in una stradina secondaria. Da lì, Milo riesce a vedere il CASCINALE, dopo tanto tempo.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - SERA.

Fiamma ferma la macchina nel vialetto che attraversa il giardino. Lei e Milo scendono. Milo si guarda intorno. Il cascinale, davanti a loro, è ben ristrutturato, a due piani. Porte e finestre verniciate di fresco, rampicanti lungo i muri. Il giardino è curato, aiuole, qualche albero, un ampio prato all'inglese. Ci sono delle sdraio, un ombrellone e una tavola con quattro sedie. Sulla tavola, un cesto di frutta fresca. Fiamma guarda Milo, sorridendo. Non vede l'ora di mostrargli tutto.

FIAMMA

Allora... Ti piace? Lo ricordavi diverso, vero?

MILO

(non risponde)

FIAMMA

Ho fatto ristrutturare la facciata. Ho sistemato un po' il giardino. Sono venuta a vivere qui, dopo che... Insomma, lo sai.

Milo continua a guardarsi intorno. Ancora non parla. Fiamma prende la sua borsa dal bagagliaio. Continua a sorridere, in modo un po' forzato.

FIAMMA (CONT'D)

Ma vieni, dai. Non restare lì impalato. Vieni dentro. Voglio farti vedere tutto.

CUT TO:

I/E. CASCINALE. LA PORTA E L'INGRESSO - SERA.

Fiamma prende Milo per un braccio. Lo guida verso la porta del cascinale. Accanto alla porta c'è un led rosso. Fiamma avvicina un piccolo telecomando al led. Preme un pulsante e il led si spegne.

FIAMMA

Stacco l'allarme. Sai, ho avuto un paio di furti nei primi tempi, ma ora quando non ci sono non entra più nessuno. E comunque...

Fiamma apre la porta. Indica a Milo una piccola webcam posata su un mobile dell'ingresso, seminascosta dietro un mazzo di fiori.

FIAMMA (CONT'D)

...Se qualcuno ci provasse, quella regi-stra tutto. È collegata al mio computer. Beh... È solo un giocattolo, ma mi fa sentire più tranquilla.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - SERA.

Fiamma precede Milo nel soggiorno. Gli prende la borsa e la posa su una poltrona. Il soggiorno è molto ampio, ben arredato, pulito e curato come il giardino e l'esterno dell'abitazione. Mobili rustici di buon gusto, quadri, piante e tappeti. Un grande televisore al plasma con impianto media center (che sarà utilizzato più avanti, nella storia). In un angolo, un camino (spento) e un impianto stereo dall'aria costosa.

FIAMMA

Eccoci qua. Allora, come ti sembra? Il nostro rifugio. Ti ricordi? Ci abbiamo passato... Ah, non mi ci fare pensare... Dai, vieni, vieni.

Fiamma trascina Milo verso una porta aperta.

FIAMMA (CONT'D)

Ti mostro le altre stanze!

CUT TO:

INT. CASCINALE. VARIE CAMERE - NOTTE.

Fiamma mostra la casa a Milo. Ogni tanto si ferma, indicandogli un quadro, un mobile, o una finestra.

FIAMMA

Ti piace? Eh? E questo? Ho fatto qualche cambiamento. Tanto so che abbiamo gli stessi gusti...

MILO

(non risponde)

FIAMMA

...E comunque, se qualcosa non va, si fa sempre in tempo a cambiare un'altra volta. I soldi non sono un problema, per fortuna. Non più.

MILO

(rimane in silenzio)

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. CUCINA - NOTTE.

Fiamma continua a parlare. Si è cambiata, indossa dei jeans e una maglietta. Ora sta cucinando.

FIAMMA

(abbassa la voce)

I conti esteri, i fondi, le azioni... Ho trasferito il denaro un po' alla volta, come hai detto tu. Se avessi dovuto aspettare l'aiuto degli amici... I cosiddetti amici, come Danny... Va beh, lasciamo perdere.

Milo la ascolta, senza parlare. La osserva mentre lei prepara la cena, svelta ed efficiente come non l'aveva mai vista. Fiamma non lo forza a rispondere. Lo conosce bene. Si limita a guardarlo e a sorridergli, di tanto in tanto.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - NOTTE.

Cena in giardino. Fiamma riempie il bicchiere di Milo e il suo piatto, continuando a raccontare. La tavola è imbandita con cura. Ci sono delle candele tra i piatti e sull'erba, tutto intorno. L'atmosfera è romantica, il cielo pieno di stelle.

FIAMMA

Solo io e te. Niente servitù. Spero non ti dispiaccia.

MILO

(rimane in silenzio)

FIAMMA

Non ho voluto più nessuno intorno. L'autista, Pietro... Te lo ricordi? E Lina, la cameriera... Vendevano interviste ai giornali, dopo il tuo arresto. E il modo in cui ci hanno descritto... Neanche fossimo...

MILO

Fiamma...

FIAMMA

Come persone di famiglia, li trattavo. Quegli ingrati... Schifosi ingrati... Ignoranti... Mi hanno costretta a lasciare il lavoro...

MILO

Fiamma...

FIAMMA

Il mio lavoro... Sì?

MILO

Ho sonno. Scusami. Me ne vado a dormire.

Milo si alza. Entra in casa. Fiamma rimane immobile a lungo, dopo che lui è andato via.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO

Milo entra nella stanza. Arredamento raffinato, come nel resto della casa. Ci sono un grande letto, un armadio, un tavolino con uno specchio, alcune poltroncine e qualche altro mobile. Milo si spoglia e sta per mettersi a letto, ma qualcosa lo rende inquieto. Va alla finestra, socchiude le persiane. Da lì, riesce a vedere Fiamma, che è ancora nel giardino. Fissa la porta da cui lui è entrato, immersa nei suoi pensieri.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. IL SAGRATO DI UNA CHIESA - GIORNO.

Ancora il SOGNO DI MILO. Sequenza al rallentatore in cui la MDP (che è sempre lo sguardo di lui, in soggettiva) inquadra Fiamma, all'uscita dalla chiesa. Fiamma indossa un magnifico abito da sposa ed è investita da una pioggia di chicchi di riso, che riempiono l'aria intorno a lei come una nuvola. Fiamma si offre al lancio del riso, chiudendo gli occhi. Sullo sfondo possiamo vedere QUALCHE INVITATO nell'atto di lanciare il riso, ma non è indispensabile.

DISSOLVE TO:

FB: INT. LA SUITE DI UN GRANDE ALBERGO ROMANO - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. Sempre nel sogno. La suite è lussuosa, con un enorme letto a baldacchino e mobili d'epoca. Fiamma è in piedi vicino a una porta-finestra, che dà su un balcone. Dal balcone si vedono gli alberi di un boschetto, illuminato dalla luna. Sullo sfondo, i tetti di Roma. Fiamma ha i capelli sciolti, e indossa una sottoveste di raso color avorio, molto sexy.

FIAMMA

La nostra prima notte...

MILO (V.O.)

Non è la prima.

FIAMMA

È come se lo fosse. La prima notte del nostro matrimonio. Sei felice?

MILO (V.O.)

Sì. Sono felice.

La MDP, lo sguardo di Milo, si avvicina a Fiamma. Lei esce sul balcone, guarda il bosco. Si sottrae all'avvicinamento della MDP (e quindi presumibilmente all'abbraccio di Milo) con un sorriso.

FIAMMA

Aspetta. Aspetta. Ho un'idea.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. NEL BOSCO - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. Sempre nel sogno. Fiamma corre nel bosco, nuda, portando in mano un pezzo di stoffa bianca, piuttosto lungo. Forse è il suo velo da sposa, o forse ciò che resta della sottoveste di raso. Quello che conta è la visione del suo corpo bianco, dei suoi capelli rossi e della stoffa lucente che serpeggia fra i rami e i cespugli. Nel sogno, il boschetto è diventato una foresta. MDP anche qui prevalentemente in soggettiva. Inquadra le gambe di Fiamma, graffiate a sangue dai rovi, la sua schiena tesa nella corsa, gli sguardi divertiti e maliziosi che lei rivolge all'indietro, mentre la steadycam la segue da vicino.

Ogni tanto all'immagine di Fiamma-sposa felice che corre nel bosco, si sovrappone quella, più inquietante, di una donna-belva, con occhi e zanne che brillano nel buio. Qui la MDP non è più in soggettiva. La fantasia sovrasta il ricordo, in alcuni momenti del sogno.

Fiamma (ora è di nuovo lei) a un certo punto si ferma. Un grande albero le sbarra la strada. Sullo sfondo vediamo il mare. La MDP si avvicina a Fiamma. Lei si volta. Le mani di Milo tentano di afferrarla. Fiamma oppone resistenza, prima per scherzo, poi in modo quasi violento. Ci tira uno schiaffo, si dibatte, morde una delle mani che cercano di bloccarla. Milo, sempre in soggettiva, la spinge contro il tronco. La schiaffeggia. Una delle sue mani strappa un ramo sottile da un cespuglio vicino. Lo usa per sferzare la schiena di Fiamma, che ora abbraccia il tronco del grande albero. A un certo punto lei si gira.

E al suo sguardo reso torbido dall'eccitazione per il gioco si sovrappone quello feroce della donna-belva. Che spalanca la bocca, mostrandoci le lunghe zanne. E ringhia.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo si rigira nel sonno. Si lamenta piano. Fiamma, accanto a lui, chiude il libro che stava leggendo. Prende una pillola da una scatola sul comodino. La manda giù con un bicchiere d'acqua, poi spegne la lampada. Posa la testa sul cuscino e rimane immobile. Nel buio.

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - NOTTE.

Attila, fermo accanto all'Alfa Romeo, vede spegnersi la luce a una finestra del cascinale (ovviamente la finestra della camera da letto di Fiamma e Milo). Tira fuori un'altra sigaretta da un pacchetto semivuoto e si allontana, senza fretta. Raggiunge un furgone, parcheggiato in una piazzola tra gli alberi, un po' nascosta, vicino alla strada che porta al cascinale. La cabina di guida è vuota, ma Attila batte lo stesso tre volte sulla fiancata del furgone. Il segnale convenuto. Poi ritorna alla macchina, sale, mette in moto e parte senza più voltarsi indietro.

CUT TO:

I/E. NELL'ALFA ROMEO - NOTTE.

Attila guida lentamente, guarda l'orologio e a un certo punto gira il volante, uscendo dalla provinciale e immettendosi in una strada di periferia del paese.

CUT TO:

EXT. UNA STRADA DI PERIFERIA - NOTTE.

Attila ferma l'Alfa Romeo vicino a una prostituta mulatta, alta, graziosa e abbastanza ben vestita. Lei si chiama MARIA, ed è dominicana. È in piedi sul bordo della strada. Maria si piega in avanti, infila la testa nel finestrino. Scambia con Attila qualche parola, che noi non sentiamo, poi sale in macchina. Subito dopo, l'Alfa Romeo riparte sgommando e si allontana.

CUT TO:

I/E. NELL'ALFA ROMEO, FERMA IN UN SENTIERO DI CAMPAGNA - NOTTE.

Attila tira fuori il portafogli, mentre Maria si apre il vestito. Quando lo apre per prendere i soldi, Eva vede il suo tesserino, all'interno. Glielo indica.

MARIA

(marcato accento spagnolo)

Quello cos'è? Sei un poliziotto?

ATTILA

Una specie.

Così dicendo, le allunga qualche banconota. Maria fa una faccia delusa, le banconote evidentemente non le sembrano abbastanza.

MARIA

Dai, poliziotto... Non fare il taccagno!

La ragazza sorride e fa un gesto verso Attila, come a dire che ne vorrebbe ancora. Lui non ricambia il sorriso. La schiaffeggia. Le prende di mano le banconote. Ne trattiene la metà e le rimette in mano le altre. Poi le punta contro un indice, sempre senza parlare. Maria esita: nello sguardo di Attila ha visto qualche cosa di folle, di pericoloso. Alla fine abbassa gli occhi. Attila la rovescia sul sedile reclinato e la prende, in modo brutale.

FADE OUT.

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Milo apre gli occhi. Si sveglia completamente, di colpo. Un'abitudine comune a molti animali selvatici. E ai militari. E ai carcerati. È solo nel letto. Fiamma si è già alzata. Milo si guarda intorno per un momento, poi si alza da letto.

CUT TO:

INT. CASCINALE. BAGNO PADRONALE - GIORNO.

Milo entra nel bagno. Trova Fiamma sotto la doccia. La guarda a lungo. Guarda i capelli neri che le gocciolano sulla schiena. E il suo corpo, tonico, snello, come se tutti quegli anni non fossero passati. Fiamma si accorge del suo sguardo. Gli sorride.

Milo si volta ed esce dal bagno senza ricambiare il sorriso, chiudendo la porta.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Fiamma serve la colazione in giardino, uscendo dalla porta del cascinale con un vassoio pieno di marmellate e croissant. Milo, nel frattempo, passeggia avanti e indietro nel vialetto e parla al telefono con il cordeless di Fiamma. Compone un numero dopo l'altro, a memoria, come se si divertisse. Serie di stacchi sulle varie telefonate.

MILO

Pronto? Giovanni, ciao! Sono Milo. Milo Caldech!

GIOVANNI

Milo… Oh, senti… Non posso parlare adesso… Ti richiamo, eh? Ti richiamo io!

Si sente un "clic" e poi il tono di fine conversazione. Gianni, chiunque sia, ha riattaccato. Milo alza le spalle e compone un altro numero.

CUT TO:

MILO

Federico carissimo. Sono Milo, come stai?

FEDERICO (V. O.)

Oh, cazzo…

Clic Tono. Anche Federico ha riattaccato.

CUT TO:

MILO

Milo, sì, Milo Caldech. Mario, ma come, non ti ricordi di me?

Clic. Tono. Mario ha riattaccato.

CUT TO:

MILO (CONT'D)

Rossana, tesoro. Milo! È un piacere sentirti!

ROSSANA (V. O.)

Milo chi?

MILO

Caldech! Milo Caldech!

Clic. Tono. Rossana ha riattaccato.

CUT TO:

MILO (CONT'D)

Franco...

Clic. Tono.

CUT TO:

MILO (CONT'D)

Wanda...

Clic. Tono.

CUT TO:

MILO (CONT'D)

Emilio...

Clic. Tono. Anche Emilio ha riattaccato. Milo non se la prende, anzi, ci ride su. Si avvicina a Fiamma, che si è seduta a tavola e gli sta versando due zollette di zucchero nel caffè.

MILO (CONT'D)

(ride)

FIAMMA

Non sembrano molto felici di sentirti.

MILO

Certo che no. E non mi dispiace. Proprio per niente. Che se la facciano sotto! Che si rovinino la giornata! È gente che conta, quella... Però io li chiamo, dico il mio nome, e loro se la fanno sotto!

(ride ancora, a pensarci)

FIAMMA

(tranquilla, quasi indifferente)

Un'altra zolletta?

MILO

No, grazie. Va bene così.

Milo beve il suo caffè. Mangia un croissant, continuando a parlare. Stavolta tocca a Fiamma, ascoltarlo in silenzio.

MILO (CONT'D)

Come se non li conoscessi... Come se non sapessi cosa pensano... Hanno paura! Paura di essere intercettati, paura di dire una parola di troppo. Paura di finire sui giornali e poi, magari...

FIAMMA

...Finire come te!

MILO

Paura! Paura! Ogni minuto di ogni ora di ogni giorno della loro vita. Così importanti, ricchi, influenti, e sempre a tremare come foglie. Si sentono già con un piede nella fossa. Sono morti, e non lo sanno. Morti viventi, sono. Puzzano, anche, come i morti...

FIAMMA

Li disprezzi?

MILO

Li disprezzo, sì. È una cosa che mi viene dallo stomaco... È più forte di me.

FIAMMA

(alzandosi)

Dai, finisci la colazione. Io scendo in paese. Faccio un po' di spesa

MILO

Senti... Non è che puoi passare in edicola? Sei di strada.

FIAMMA

Ti serve qualcosa?

MILO

Un po' di giornali. Quotidiani, settimanali, riviste... Tutto quello che trovi.

FIAMMA

D'accordo.

MILO

Informazioni. Devo rimettermi in pari. È importante... Com'è che si dice...

(lieve sorriso)

"Sapere è Potere"!

FIAMMA

Ti prendo tutto.

MILO

Grazie.

Fiamma annuisce e sale sulla Smart, sempre ferma a metà del vialetto. Un minuto dopo scompare oltre il cancello. Milo passeggia un po' per il giardino. Guarda l'orizzonte. Dal suo viso capiamo cosa sta pensando. Era merce rara l'orizzonte, a Rebibbia. Mentre alza lo sguardo al cielo, intorno a lui risuonano, lontani, i rumori delle porte metalliche del carcere, che si aprono e si chiudono. Rumori che o spettatore ha già sentito durante i titoli di testa.

DISSOLVE TO:

EXT. UNA PIAZZA DEL PAESE - GIORNO.

Fiamma parcheggia la Smart al centro di un paesino in riva al mare, vicino a una giostra per bambini. Scende dalla macchina ed entra in un'edicola.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Milo è seduto sul divano. Sta vedendo dei brevi filmati, in memoria nell'impianto media center, sul televisore al plasma. Nei filmati, registrati da notiziari televisivi, appaiono Milo e Fiamma in occasioni ufficiali (girare a parte, in digitale).

SEQUENZA 1: All'uscita da un teatro lirico, bersagliati dai fotografi.

SEQUENZA 2: A una serata di gala, con Milo che stringe la mano a importanti personalità politiche.

SEQUENZA 3: Milo e Fiamma scendono da un aereo, al seguito di un ministro e della sua scorta. Sorridono.

SEQUENZA 4: È una ripresa in strada, un po' sgranata. È stata fatta nei giorni del processo. Milo e Fiamma, scortati da alcuni agenti, escono dalla porta secondaria di un Palazzo di Giustizia e salgono su una macchina scura munita di lampeggianti, sotto i flash dei fotografi. Una macchina della polizia. L'operatore li segue fino all'ultimo, inquadrando il viso angosciato di Fiamma e quello serio, composto, di Milo. Lui fa un vago gesto di saluto, o forse di fastidio, prima di entrare in macchina. Gli occhi di entrambi sono nascosti dietro gli occhiali neri.

Milo spegne la TV. È irrequieto. A un certo punto si alza e va ad aprire la finestra. Stare al chiuso gli dà un senso di claustrofobia. Poi Milo accende l'impianto stereo di Fiamma. Si siede per qualche istante in una poltrona, ascoltando una canzone di Luigi Tenco.

CANZONE

Vedrai, vedrai vedrai che cambierà

forse non sarà domani

ma un bel giorno cambierà...

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZA DEL PAESE - GIORNO.

Fiamma esce dall'edicola, sulle note della stessa canzone. È carica di giornali e riviste. Apre lo sportello della Smart e butta tutto sul sedile del passeggero. Poi richiude e si allontana.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Milo si stufa anche di sentire musica. D'impulso, si alza. Spegne lo stereo, prende il telefono cordeless e infila la porta.

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZA DEL PAESE - GIORNO.

Fiamma esce da un negozio di alimentari, con due buste in mano. Passando, si specchia per un attimo nella vetrina. Che strano vedersi così, sembra che stia pensando, con le buste della spesa. Come una casalinga qualsiasi... In quel momento Fiamma si blocca. Nella vetrina ha visto riflessa l'immagine di Attila. Lui è dall'altra parte della strada, alle sue spalle. Sorride, con le mani in tasca. Fiamma si volta lentamente. Lo fissa. Altro intenso scambio di sguardi, come nel cortile di Rebibbia. Capiamo che Fiamma conosce quell'uomo.

Lui le fa un cenno con il capo, un cenno quasi impercettibile, poi si infila nel portone del palazzo di fronte. Fiamma, a malincuore, attraversa la strada per raggiungerlo.

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Milo, di spalle, è al telefono. Parla guardando il mare. Dalla cornetta gli arriva la voce di DANNY FISHER, un piccolo intrallazzatore simpatico e gaudente, più volte fallito e risorto dalle ceneri. Ex socio di Milo, ma troppo poco importante per finire nelle grinfie della legge.

DANNY (V.O.)

Ma dai, non ci posso credere... Allora è vero che sei uscito...

MILO

Non mi avevano mica dato l'ergastolo.

CUT TO:

EXT. UN VIALE SUL LUNGOMARE - GIORNO.

Danny passeggia sul viale, parlando al cellulare. Veste in modo un po' pacchiano: giacchetta rossa, jeans e stivaletti, una camicia scompagnata. E un borsello fuori moda appeso alla spalla. A un certo punto incrocia un paio di RAGAZZE. Si volta a guardarle, senza smettere di parlare.

DANNY

Se ti conoscessero come ti conosco io, caro mio, altro che ergastolo!

MILO (V.O.)

Ah, grazie, Danny.

DANNY

Scherzo, Milo, scherzo. Non ti offendere. Ma dove sei? Sei a Milano? Dove sei?

MILO (V.O.)

In paese. Mi ha accompagnato Fiamma, ieri sera.

DANNY

In paese? Oh, cazzo! Ma allora ci vediamo. Ci vediamo subito! Ho un sacco di cose da raccontarti.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Milo continua a parlare al cordeless, camminando verso il fienile.

DANNY (V.O.)

Ti vengo a prendere alla...

MILO

No. Ci vediamo da Gino, sul lungomare.

DANNY (V.O.)

Da Gino? Ma non c'è più, Gino. Non lo sapevi? Eh, no, certo. Come facevi a saperlo?

CUT TO:

EXT. UN VIALE SUL LUNGOMARE - GIORNO.

Danny si è fermato. Continua a parlare al cellulare, mandando contemporaneamente un sms con un altro telefonino che ha tirato fuori dal borsello.

DANNY

Se n'è andato in pensione, saranno tre anni. Ora lì ci hanno fatto un American Bar.

MILO (V.O.)

All'American Bar, allora.

DANNY

E come no? Ti aspetto alle due?

INT. CASCINALE. FIENILE - GIORNO.

Milo si affaccia alla porta del fienile, che è ampio, pulito e ordinato come tutto il resto della cascina. C'è dentro una bicicletta, uno spazio vuoto per la Smart e poi un'altra macchina, bassa e lunga, coperta da un telo blu.

MILO

Adesso sono le...?

DANNY (V.O.)

quasi mezzogiorno.

MILO

Va bene. Un paio d'ore mi bastano.

DANNY (V.O.)

Ti bastano? Per fare cosa?...

Milo riattacca, senza rispondere. Si avvicina all'auto bassa e lunga, solleva il telo che la ricopre e rimane fermo. Ad ammirarla. È una vecchia Ferrari California, che brilla in mezzo alla polvere del fienile come se fosse appena uscita dal concessionario. Ha quarant'anni, quella macchina, ma Milo la ama più di ogni altra cosa al mondo.

MILO

E così, ci sei ancora.

CUT TO:

INT. APPARTAMENTO ATTILA. SOGGIORNO - GIORNO.

Fiamma e Attila sono in un appartamento squallido e semivuoto, evidentemente affittato per l'occasione, all'ultimo piano del palazzo in cui lei lo ha seguito. In un angolo, le buste della spesa di Fiamma, posate vicino a un piccolo fornello. Il resto dell'arredamento è composto da un paio di sedie, un tavolo di formica, e un vecchio televisore. Sullo sfondo, attraverso una porta aperta su un'altra stanza intravediamo un materasso a due piazze, posato direttamente sul pavimento, con sopra un groviglio di coperte e lenzuola stropicciate. Un'altra porta chiusa dà su uno studio, che per il momento non vediamo. Nella prima inquadratura, Attila tira uno schiaffo a Fiamma. Un ceffone violento, sull'orecchio, che la sbatte contro il muro.

ATTILA

Puttana! Troia! Lo sai cosa voglio, no? E allora perché? Perché non ti dai da fare? Abbiamo un accordo, tu e io. Ma certo che ce l'abbiamo! Io ti tengo fuori di galera, fino a quando mi va. Ti tengo fuori, però voglio sapere tutto. TUTTO! Hai capito?

FIAMMA

Milo mi sta aspettando... Starà in pensiero... Potrebbe...

ATTILA

Potrebbe un cazzo! "Io" potrei sbatterti dentro. Ma non lo farò se me lo chiedi per favore.

FIAMMA

Per... Favore...

ATTILA

Per favore chi? Che cosa?

FIAMMA

Per favore... Attila... Non... Non sbattermi... Dentro.

ATTILA

Così va meglio. Chi comanda qui?

FIAMMA

Attila...

ATTILA

(più forte)

Chi comanda qui?

FIAMMA

Attila... Comanda...

ATTILA

Ooh, l'hai capito.

Attila afferra Fiamma. Le inchioda i polsi alla parete, stringendosi a lei. La schiaccia con il suo peso. Fiamma oppone una debole resistenza, ma l'uomo è troppo forte.

ATTILA (CONT'D)

Tu fai quello che dico io, signora. E zitta!

CUT TO:

Int. APPARTAMENTO ATTILA. SOGGIORNO - gIORNO.

Attila afferra Fiamma. Le inchioda i polsi alla parete, stringendosi a lei. La schiaccia con il suo peso. Fiamma oppone una debole resistenza, ma l'uomo è troppo forte.

ATTILA

Tu fai quello che dico io, signora. E zitta!

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Ora il giardino è deserto. La MDP panoramica fino al fienile, dal quale provengono dei rumori metallici.

CUT TO:

INT. CASCINALE. FIENILE - GIORNO.

Milo lavora intorno al motore della Ferrari. Gli è sempre piaciuto trafficarci di persona. Mentre lavora, sorride fra sé. Sostituisce l'olio, controlla la benzina, collega la batteria. Alla fine si mette al volante e accende il motore. Che parte al primo colpo.

Milo, sempre al volante, si concede un momento per riprendere fiato.

ALTERNATO CON:

INT. APPARTAMENTO ATTILA. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Attila possiede Fiamma, brutalmente, sul materasso posato al centro della stanza.

CUT TO:

INT. CASCINALE. FIENILE - GIORNO.

Milo ha finito il suo lavoro. Si mette al volante e accende il motore della Ferrari. Che parte al primo colpo.

Milo, sempre al volante, si concede un momento per riprendere fiato.

CUT TO:

FB: I/E. IN FERRARI SUL LUNGOMARE - GIORNO.

Brevissimo FB di Milo. MDP sempre in soggettiva. Vediamo Fiamma, dieci anni prima. È seduta sul sedile del passeggero della Ferrari, lanciata a tutta velocità sui tornanti della litoranea. Fiamma ride, spaventata ed eccitata al tempo stesso.

FIAMMA

(ride)

Sei pazzo! Tu... Tu sei pazzo!

CUT TO:

INT. CASCINALE. FIENILE - GIORNO.

Milo esita ancora un momento, travolto dai ricordi. Poi ingrana la prima ed esce dal cascinale, lentamente, con il motore che ronfa al minimo.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Milo, sempre lentamente, percorre in macchina il vialetto del giardino, fino al cancello che porta alla strada. Qui, ferma la Ferrari per un momento. Sentiamo ancora, in over, i rumori di porte metalliche intorno a lui. Forse vediamo ancora, in un rapidissimo FB, i muri del carcere che gli scorrono davanti. L'agorafobia del prigioniero gli stringe lo stomaco. Milo, però, reagisce con una scrollata di spalle. Al diavolo, sembra pensare. Poi dà gas e supera il cancello.

CUT TO:

I/E. IN FERRARI SUL LUNGOMARE - GIORNO.

La vecchia California percorre una strada panoramica, piena di curve e illuminata dal sole. Non c'è quasi traffico. A poco a poco, Milo aumenta la pressione sul pedale del gas. La Ferrari ruggisce. Milo accelera ancora, riprendendo confidenza. Fa fischiare le gomme sui tornanti del lungomare, veloce, sempre più veloce. La MDP resta incollata alla Ferrari. La segue, la affianca, la precede. La inquadra dall'alto e dal basso, sfiorando l'asfalto. Aggrappato al volante, Milo comincia a ridere. Così, senza motivo. A ridere, con le lacrime agli occhi.

CUT TO:

INT. APPARTAMENTO ATTILA. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Fiamma giace sul materasso, posato sul pavimento al centro della camera. Ha il vestito fuori posto, il trucco sfatto, i capelli sciolti, le gambe nude. Attila se n'è già andato. Sul pavimento, vicino al materasso, c'è un posacenere pieno di mozziconi. Sul bordo del posacenere, una delle sue sigarette di Attila, fumata per metà e ancora accesa. Fiamma si rialza lentamente. Si mette in ginocchio e comincia a ricomporsi. Poi prende la sigaretta dal posacenere e tira una boccata, con una strana espressione sul viso. Un'espressione quasi di compiacimento.

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZETTA DEL PAESE - GIORNO.

Milo e Danny stanno guardando la vecchia California, che ora è parcheggiata vicino al marciapiede. Lucida, aggressiva. Danny è ammirato. Sullo sfondo, fin dalle prime inquadrature, vediamo l'American Bar di cui ha parlato Danny al telefono. Il locale è semivuoto e c'è poca GENTE anche per la strada.

DANNY

Bella, eh? Bella. Bella macchina.

MILO

Ci sono affezionato. L'ho rimessa a posto, ti ricordi...

DANNY

E come no? Con le tue mani. L'hai rimessa a posto con le tue mani, certo che mi ricordo. Come fai non l'ho mai capito. Sei sempre stato bravo, tu. Bravo coi motori... Coi computer... Bravo nel lavoro... Bravo con le donne... Bisogna ammazzarli da piccoli, quelli come te... E Fiamma come sta?

MILO

Abbastanza bene.

DANNY

Non dev'essere stato facile, per lei...

MILO

Se l'è cavata. Sai com'è, Fiamma.

DANNY

(indica l'entrata del locale)

Oh, sì. Sì che lo so. Ma vieni, andiamo dentro. Ci beviamo qualcosa.

Danny precede Milo verso l'American Bar.

CUT TO:

INT. AMERICAN BAR - GIORNO.

Milo e Danny sono seduti a un tavolino del locale. Sullo sfondo un grande bancone in vetro e acciaio. Tutto intorno tavolini in cristallo, divanetti di pelle, arredamento di design. Hanno davanti due bicchieri di vino bianco e un po' di salatini. Danny continua a parlare, sorridendo un po' troppo. Un CAMERIERE, nel frattempo, serve un'altra COPPIETTA DI FIDANZATI, seduti a poca distanza.

DANNY

E così, eccoci qui... Ma guardati... Sembra che non siano nemmeno passati...

MILO

Sette anni.

DANNY

Sette anni. Cazzo.

MILO

Ho ricevuto i libri che mi hai mandato. Mi ha fatto piacere, Danny. Davvero.

DANNY

Oh, non è niente... Sai, sarei passato a trovarti... Ma farci vedere insieme, capisci... In quel periodo, poi...

MILO

Hai fatto bene, non preoccuparti.

DANNY

Ma ora che sei qui, qualcosa si potrebbe combinare... Conosco un assessore che ha per le mani...

MILO

No, Danny. Quei tempi sono finiti. Basta.

DANNY

Sì. Ti posso capire, sai? Non è che uno, per tutta la vita... Però, se tu volessi...

MILO

Sono passati troppi anni.

DANNY

Mmm... E in tutti questo tempo, là dentro... Tu...

MILO

Non mi va di parlarne. Ti dispiace?

DANNY

No. No, figurati. Dicevo solo... Niente. Non importa.

MILO

(alza il bicchiere)

Salute.

DANNY

Salute.

MILO

Agli amici ritrovati.

DANNY

Agli amici.

Bevono tutti e due. Poi Danny guarda Milo. È chiaro che ha qualcosa in testa.

DANNY (CONT'D)

A proposito... Hai già sentito qualcuno?

MILO

Ho sentito te.

DANNY

No, dicevo... Qualcuno degli "altri"?

MILO

Non sono un granché popolare, di questi tempi. Le cose cambiano. Anche la gente cambia.

DANNY

Non tutti, Milo. Non tutti.

MILO

Tu no, va bene. Ma chi altri?

DANNY

(si sporge verso Milo, abbassando la voce)

I nostri amici, per esempio. A Washington.

MILO

Loro che c'entrano? Non...

DANNY

C'entrano sempre, loro. Dammi retta.

(uno squillo di cellulare)

Cazzo... Scusa.

Danny tira fuori dal borsello uno dei suoi cellulari, che continua a squillare. Lo apre e lo porta all'orecchio.

DANNY(CONT'D)

Sì? Sono io... No, adesso non posso parlare. Non posso parlare, sto con un amico. Ci sentiamo dopo. Dopo, sì. Ciao. Ciao.

(riattacca)

Scusami, eh? Ci sono certi scocciatori... Dicevo di loro... Dei tuoi... Sì, insomma... Dei nostri amici.

MILO

Cosa?

DANNY

Che sono... Contenti che sei tornato.

MILO

Ah, sì?

DANNY

Sì. Non sai quanto. Io... Beh... Ho mantenuto qualche buon contatto, all'ambasciata ... Mi hanno detto...

Danny fa una pausa. Milo non parla, si limita a fissarlo.

DANNY (CONT'D)

(abbassando la voce)

Mi hanno detto che vorrebbero incon-trarti. Solo per parlare.

MILO

(si ripete, ironico)

Ah, sì?

DANNY

Sì. Vedi, loro... Ci sono un sacco di cose che non sanno. Sembra incredibile, eh? E invece è così. Un sacco di cose. E il nostro comune amico, ti ricordi di lui...

MILO

Mi ricordo.

DANNY

Beh, il nostro comune amico è convinto che anche dopo tanti anni, tu potresti... Essere molto utile. Per colmare qualche lacuna.

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZETTA DEL PAESE - GIORNO.

Il furgone degli uomini di Attila si avvicina lentamente alla Ferrari California. La supera e si ferma poco oltre l'entrata dell'American Bar. Non vediamo chi c'è alla guida.

CUT TO:

INT. AMERICAN BAR - GIORNO.

Danny continua a parlare con Milo, a bassa voce. Ogni tanto si guarda intorno, ma nel locale c'è solo la coppia di fidanzatini, che bevono e si scambiano effusioni sullo sfondo.

DANNY

Mi conosci, Milo. Io sto dalla loro parte. Sono sempre stato dalla loro parte. Che poi è la "nostra" parte. Com'è che si dice, la patria prima di tutto! È che negli ultimi tempi qui si parla troppo di Europa. Troppo di Europa e troppo poco degli Stati Uniti... Con tutto quello che abbiamo fatto per questo paese...

MILO

Corsi e ricorsi, Danny. Sai com'è...

DANNY

Ecco, a questo proposito... Qualcuno dice...

MILO

Qualcuno chi?

DANNY

Qualcuno. Dice che tu potresti avere ancora certe... Notizie...

MILO

Danny, senti...

DANNY

Non sono affari miei, beninteso. Comunque il nostro amico mi ha detto di dirti che, beh, se avessi voglia di... Collaborare...

MILO

A che servirebbe, ormai...

DANNY

...Te ne sarebbero molto grati.

MILO

A che servirebbe?

DANNY

Servirebbe, servirebbe. Di questi tempi certe notizie sono oro. O dinamite. O merda, fai tu. Una pioggia di merda. Una pioggia di merda gigantesca, un diluvio, un'inondazione. Di merda. Più ancora di qualche anno fa, dai retta a me. Corsi e ricorsi, hai detto bene. Con quelle notizie, "qualcuno"... Potrebbe operare in modo...

MILO

In modo più deciso.

DANNY

Sì, ecco. Bravo. Più deciso. In modo più deciso. In ambito, sai... Diplomatico... Politico... Economico. Economico, soprattutto.

MILO

(ironico)

Sempre in nome dell'amicizia tra i nostri paesi... E dell'Occidente... E di Dio...

DANNY

Guarda che è una cosa seria, Milo.

MILO

Lo so. Lo so che è una cosa seria.

DANNY

Che cosa gli dico? Gli dico di sì?

MILO

(lo guarda, senza rispondere)

DANNY

Allora? Che cosa gli dico?

Milo si alza, tira fuori il portafogli e butta qualche banconota sul tavolo.

MILO

Digli... Che ci penserò.

DANNY

Non è una risposta... Milo!...

Milo non ascolta più. Si è già diretto verso la porta.

DANNY (CONT'D)

Milo, non è una risposta!

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZETTA DEL PAESE - GIORNO.

Milo esce dal locale. Sale sulla Ferrari, dopo aver rivolto un'occhiata al furgone, parcheggiato poco lontano. Dopo che Milo è partito, il furgone si avvia e comincia a seguirlo. Poco dopo anche Danny esce dal locale, con il cellulare all'orecchio.

DANNY

Pronto? Sì, ci ho parlato adesso. No, non è qui. Se n'è già andato. Non lo so. Non lo so che cosa intende fare... Non si fida di me. Quello non si fida di nessuno!...

CUT TO:

I/E. IL FURGONE E LA FERRARI SUL LUNGOMARE - GIORNO.

Milo guida lungo i tornanti della panoramica. Si accorge del furgone che gli va dietro. Accelera. In breve, la vecchia California distanzia il furgone. FRANCO, l'uomo alla guida dell'automezzo, tenta di star dietro a Milo e accelera. Accanto a lui c'è un altro uomo, che chiameremo GUIDO.

FRANCO

Cazzo… Come fa a correre così con quel ferrovecchio di merda?

GUIDO

Stagli dietro! Vai, vai!

Franco insegue Milo per qualche chilometro, ma alla fine perde il controllo del furgone e finisce fuori strada. Mentre lui e GUIDO, un altro uomo di Attila, cercano di rimettere il furgone in carreggiata, la Ferrari scompare in lontananza. Milo, al volante, sorride tra sé.

CUT TO:

INT. APPARTAMENTO ATTILA. STUDIO - GIORNO.

Lo studio, ricavato in un'altra stanza dell'appartamento di Attila, contiene solo una scrivania, un paio di schedari, qualche poltroncina, un computer e un fax. Attila è seduto dietro alla scrivania. Sembra nervoso. Sta visualizzando sul monitor del pc un documento con varie foto di Milo. Un vero e proprio dossier su di lui. Davanti ad Attila c'è DANILO MIGLIARA. È un uomo sulla trentina, alto e robusto. Per Attila, Danilo è qualcosa di più di un assistente: è un vero braccio destro, una sorta di delfino.

ATTILA

Allora? Che fine ha fatto?

DANILO

Sembra che sia tornato a casa. Quella Ferrari d'epoca ha ancora un gran bel motore.

ATTILA

E i nostri se lo sono perso.

DANILO

Per fortuna non è andato lontano. Avrebbe potuto, comunque.

Attila si alza. Cammina nervosamente per l'ufficio. Danilo lo guarda, senza muoversi.

ATTILA

Imbecilli! Sono circondato da imbecilli!

DANILO

Ci serve un rilevatore sulla macchina. Il... Soggetto ha il piede pesante. E comunque non possiamo attirare l'atten-zione.

ATTILA

Un rilevatore... Lo troverebbe subito. Caldech non è uno stupido. Limitiamoci a tracciare il suo cellulare, se ne ha uno.

DANILO

Ci vorrebbe anche qualche uomo in più.

ATTILA

(alza la voce)

Non ne ho, di uomini in più. E non posso chiederne altri!

DANILO

Scusi. Non volevo dire che...

ATTILA

(più calmo)

un'operazione delicata, Danilo. Non è che tutti ne siano a conoscenza. È chiaro?

DANILO

chiaro.

ATTILA

Ci dobbiamo arrangiare con la nostra squadra.

DANILO

(annuisce, senza dire altro)

ATTILA

Lui dov'è, ora?

DANILO

Sempre alla cascina. La moglie è tornata poco fa.

ATTILA

Bene. Bene. E che mi dici dell'altro? Quello che ha incontrato in paese?

Danilo tira fuori un computer palmare dalla tasca della giacca. Attila, nel frattempo, torna a sedersi alla scrivania.

DANILO

Danny Fisher. Abbiamo i suoi dati in archivio. Americano, di Boston. È in Italia dall'86. Procacciatore d'affari, vecchio amico del soggetto. Pare che una volta fossero perfino soci... Un pesce piccolo, comunque. Ha dei buoni contatti, questo sì...

ATTILA

Che genere di contatti?

DANILO

Ambienti diplomatici, stampa, un politico o due... Ma è un pesce piccolo, come ho detto. Si tiene a galla, niente di più. Qualche transazione, qualche intrallazzo...

ATTILA

Magari ha fiutato il colpo grosso.

DANILO

Può essere.

ATTILA

Tu quello me lo tieni d'occhio, va bene?

DANILO

Nessun problema.

ATTILA

Di persona. Mi fido solo di te.

DANILO

E al soggetto, chi ci pensa?

Attila richiama sullo schermo del computer il dossier su Milo. Ci naviga dentro con il mouse, senza più guardare Danilo.

ATTILA

Di lui mi occupo io!

Danilo esce. A un certo punto Attila trova nel dossier una foto di Fiamma, scattata di nascosto dal cancello del cascinale. Lei è in jeans e camicetta, seduta su una sdraio, nel giardino. Si passa le dita tra i capelli neri con aria un po' malinconica. Attila ingrandisce la foto. Poi accarezza con le dita il viso di Fiamma, che ora riempie lo schermo. Lo fa con un'insospettabile dolcezza. Subito dopo, quasi pentito di quel piccolo cedimento, Attila spegne il computer.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - NOTTE.

Fiamma, in piedi vicino al divano, sta frugando nella borsa di pelle che Milo ha riportato dal carcere. Richiude la borsa quando lo sente arrivare dal giardino. La posa su un tavolo e va a sedersi sul divano. Milo entra, lasciando la porta socchiusa. Si guarda intorno. Nota la borsa, fuori posto. La va a prendere.

MILO

Ce l'hai messa tu?

FIAMMA

(non risponde)

MILO

Ci hai frugato dentro?

Fiamma resta ancora in silenzio. Milo sospira, poi alza le spalle e si dirige verso la camera da letto, con la borsa in mano. Fiamma rimane sola, in silenzio.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo è sdraiato sul letto, in pigiama, sopra le coperte. È pensieroso. Ha di nuovo socchiuso la finestra, e la luce della luna filtra attraverso le imposte, illuminandolo di taglio. Fiamma entra dalla porta della camera. Si spoglia, tenendo addosso solo mutandine e reggiseno. Si sdraia vicino a Milo e gli posa una mano sul petto. Lui le sposta la mano, con gentilezza ma anche con decisione.

MILO

No, per favore.

FIAMMA

Perché no?

MILO

(non risponde)

FIAMMA

Sei cambiato. Lo sai, vero?

MILO

(ancora non risponde)

FIAMMA

Una volta non avresti mai...

MILO

Una volta era una volta.

FIAMMA

per quello che hai passato? Qualcosa che è successo quando eri...

MILO

Non mi va di parlarne.

FIAMMA

(dopo una pausa)

Scusami per prima. La borsa... Sì, ci ho guardato dentro. Ero curiosa.

MILO

C'erano solo vecchie carte. Ricordi.

FIAMMA

Un giorno mi hai detto... Di certi documenti.

MILO

(non replica)

FIAMMA

Nascosti da qualche parte. I tuoi... Amici... Ne avevano paura. Hai detto che erano... La tua assicurazione.

MILO

La mia assicurazione, sì. In un certo senso.

FIAMMA

Ma c'erano davvero? Voglio dire...

MILO

(la guarda in silenzio)

FIAMMA

Non ho mai saputo se crederci o no. Mi hai detto tante bugie...

MILO

Non così tante.

FIAMMA

Perché?

MILO

Per proteggerti. Perché fossi al sicuro.

FIAMMA

(lo guarda, invitandolo a continuare)

MILO

C'era tanta gente che moriva, in quel periodo. "Suicidi eccellenti", ricordi? Politici, imprenditori... Anche persone meno conosciute. Persone... Coinvolte, come me. La facevano finita nei modi più... Insomma, se ne andavano. Uno dopo l'altro.

FIAMMA

Sì, me lo ricordo.

MILO

Io avevo la mia assicurazione, loro non ce l'avevano.

FIAMMA

E...

MILO

Io sono ancora vivo.

CUT TO:

EXT. UNA STRADA DEL PAESE - NOTTE.

Danny esce da un bar, salutando alcuni PASSANTI. Uno o due di loro ricambiano il saluto. Danny si avvia, a piedi, verso il centro del paese. Camminando, tira fuori un telefonino dal borsello. Mentre compone il numero, Danilo sbuca fuori da una strada laterale e comincia a seguirlo, in silenzio.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Fiamma ora è in piedi, sempre in mutandine e reggiseno. Sta per chiudere la finestra che Milo ha lasciata aperta. La voce di lui la ferma.

MILO

No, non chiudere.

FIAMMA

È umido, fuori. Fa fresco.

MILO

Lasciala, per favore.

Fiamma obbedisce. Torna a sdraiarsi vicino a suo marito. Milo è sempre a letto, con lo sguardo rivolto verso l'alto. Dopo un po' riprende a parlare.

MILO (CONT'D)

Le stanze chiuse... Mi danno ancora un po' fastidio.

FIAMMA

Sì. Capisco.

MILO

Anche gli spazi aperti, qualche volta. È buffo, no? Claustrofobia e agorafobia. Tutto insieme.

FIAMMA

Non preoccuparti.

MILO

Sto bene all'aria aperta, ma in un posto che abbia dei confini. Mi rassicura. Sono abituato ai confini.

FIAMMA

Puoi stare dove vuoi.

MILO

Qui va bene. Mi basta avere una finestra aperta. Anche la macchina va bene. E il giardino.

(si gira su un fianco, dando le spalle a Fiamma)

Il giardino è perfetto.

CUT TO:

EXT. UNA STRADA DEL PAESE - NOTTE.

Danny continua a camminare, parlando al telefonino. Non si è accorto di Danilo, che lo segue a pochi metri di distanza, confuso tra le ombre.

DANNY

No, gli sto solo dietro, per il momento... Ora è piuttosto abbottonato, è normale. Ma siamo in confidenza. Vedrai che prima o poi qualche cosa viene fuori. Sì, sì...

Danilo, alle spalle di Danny, si ferma. Si lascia distanziare, poi prende il computer palmare dalla tasca della giacca. Lo accende. Sullo schermo del palmare vediamo un numero di cellulare, segnato sotto il nome di Danny Fisher. Danilo tira fuori a sua volta un cellulare, lo porta all'orecchio e parla a bassa voce, tenendo il palmare con l'altra mano.

DANILO

Sono io. Rintracciami l'ultima chiamata fatta da questo numero. Subito, sì. Segnati il numero: 3... 4... 9...

Danny, ignaro di tutto, continua a parlare, camminando tranquillamente.

DANNY

E quando scoppierà la bomba sarà una cosa da prima pagina, caro mio. Ma che dico… Una cosa da premio Pulitzer. Certo che ti puoi fidare. Stai parlando con me, no?

Danilo, che è rimasto un po' indietro, riprende il pedinamento parlando anche lui al cellulare.

DANILO

Chiamami appena hai fatto. No, solo a voce, niente posta elettronica. Aspetto.

Danny raggiunge la sua macchina, una vecchia Lancia Delta un po' ammaccata. Ci sale sopra senza smettere di parlare al telefonino.

DANNY

Un sacco di gente ci inzupperà il biscotto, è chiaro. Ma noi saremo i primi. Lo sai quanto può valere questa cosa?... Di' una cifra... Ecco, ora moltiplica per dieci...

Danny accende i fari e parte. Danilo lo guarda andare via, tranquillo, tenendo il cellulare in mano. Qualche secondo dopo il cellulare vibra. Danilo lo riporta all'orecchio.

DANILO

Eccomi. No, non mi interessa il numero. Mettilo in archivio. Dammi direttamente l'intestatario. Sì... Sì... Il cognome, ripetilo... D'accordo. Grazie. Sì, lo dico io al capo. Certo, lui ricambia sempre i favori. Ciao.

Danilo rimette in tasca il cellulare e il palmare e torna sui suoi passi. Lo vediamo entrare in un piccolo bar.

CUT TO:

INT. UN BAR DEL PAESE - NOTTE.

Il bar è deserto. Danilo va al banco e si rivolge al BARISTA come un avventore qualsiasi.

DANILO

Un caffè, per favore. Macchiato freddo.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo dorme. Ha il sonno un po' agitato. Fiamma, ancora sveglia, lo guarda per qualche momento, poi si alza e va a chiudere la finestra. Milo continua a dormire, pronunciando ogni tanto qualche parola incomprensibile.

DISSOLVE TO:

FB: INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Ancora il SOGNO DI MILO: MDP in soggettiva. Nella stessa stanza, molti anni prima. Milo e Fiamma, nudi sul letto, hanno appena fatto l'amore. Lei ha i lunghi capelli rossi sul viso. Si china su Milo. Lo guarda con un sorriso strano, selvaggio.

FIAMMA

È stato bello. È sempre bello con te.

MILO

Sì...

FIAMMA

Ma...

MILO

(sorride anche lui)

Ma.

FIAMMA

"Ma" vuoi di più, vero?

MILO

E tu?

FIAMMA

Io? Sì. Anch'io voglio di più!

Fiamma continua a sorridere. Sfiora il petto di Milo con le labbra. Poi lo morde. A sangue.

DISSOLVE TO:

FB: INT. UNA DISCOTECA DI ROMA, ANNI 90 - NOTTE.

Sempre nel SOGNO DI MILO. MDP in soggettiva per tutta questa sequenza. Milo e Fiamma sono in una discoteca molto esclusiva e AFFOLLATA. Musica tecno anni 90 rimbomba sulla pista. Milo è seduto in un divanetto del privé con un paio di UOMINI POLITICI vestiti elegantemente, e alcune RAGAZZE. Ha una valigetta 24ore in mezzo alle gambe, seminascosta sotto il tavolino (la MDP a inquadra per un istante). Fiamma invece è al centro della piccola pista del privé. Indossa un vestito firmato, sexy ed elegante, e balla in modo sensuale vicino a un'altra RAGAZZA BRUNA, molto bella, forse straniera. Uno degli uomini politici seduti accanto a Milo divora Fiamma con gli occhi, poi si gira a parlare con lui (cioè verso la MDP).

UOMO POLITICO

Ha una moglie davvero splendida.

MILO

Grazie.

UOMO POLITICO

Splendida. Lavora al telegiornale, vero?

MILO

Sì.

UOMO POLITICO

Meriterebbe la prima serata... Posso metterci una buona parola, se vuole.

MILO

Ne parlerò con lei. Ma non stasera. Stasera ha solo voglia di ballare.

UOMO POLITICO

Le piacciono le discoteche....

MILO

Anche a me. Musica alta... Niente microfoni...

UOMO POLITICO

Lei è una vecchia volpe, Caldech.

MILO

Sono un uomo prudente.

UOMO POLITICO

Perfino troppo. Siamo negli anni novanta, ormai. Troppa prudenza rallenta gli affari. Lei sa com'è il nostro paese. Qui se uno vuole può fare tutto. Tutto!

MILO

A proposito... E per quella faccenda...

UOMO POLITICO

a posto. Si può fare tutto, come le dicevo.

MILO

Grazie!

UOMO POLITICO

L'importante è ricordarsi degli amici.

La mano di Milo spinge la valigetta 24ore verso il politico. L'altro non la tocca nemmeno, ma sorride. Milo (vediamo sempre le sue mani) prende due calici di spumante dal tavolino vicino al divano.

MILO

Ma certo. Come sempre, no?

Offre uno dei calici al politico.

UOMO POLITICO

Come sempre. So che di lei ci si può fidare.

MILO

(alza il bicchiere)

Allora... Salute!

UOMO POLITICO

(alza il bicchiere anche lui)

Alla sua, Caldech. Alla sua!

Dopo il brindisi, Milo (i suoi occhi sono sempre l'obbiettivo della MDP) torna a guardare Fiamma. Lei sta ballando di fronte alla ragazza bruna, in un modo molto sensuale. La ragazza ha gli occhi fissi su quelli di Fiamma. Ne è come ipnotizzata.

DISSOLVE TO:

FB: INT. CAMERA D'ALBERGO DI ROMA - NOTTE.

Ancora MDP in soggettiva. Nella camera, sopra un grande letto, ci sono Milo, Fiamma e la ragazza bruna. Milo - il punto di vista è quello di lui seduto, con la schiena contro i cuscini - stringe la ragazza a sé. La ragazza si muove sopra di lui mentre Fiamma la abbraccia da dietro, con gli occhi fissi su quelli di Milo (ovvero nell'obbiettivo della MDP). È come se facessero l'amore attraverso il corpo della giovane. E mentre succede, il viso di Fiamma si trasforma di nuovo in quello della donna-belva, che Milo teme e desidera allo stesso tempo.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. UNA FORESTA ILLUMINATA DAL SOLE - GIORNO.

MDP in soggettiva. Ora Fiamma e la ragazza bruna - sempre davanti a Milo, cioè all'obbiettivo della MDP - sono all'esterno. Sullo sfondo vediamo gli alberi della foresta, e un cielo azzurro costellato di nuvole compatte, tropicali. Fiamma è scarmigliata, sporca di polvere e fango, selvaggia. Morde a sangue la spalla della ragazza bruna, che grida di dolore. Poi Fiamma - la Fiamma-belva sognata da Milo - spinge via la ragazza e ci si avvicina, leccandosi le labbra. Come un animale carnivoro si avvicinerebbe alla sua preda. La sequenza termina con un PPP di lei. Fiamma guarda direttamente lo spettatore. È inquietante, bellissima e spaventosa.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Milo è seduto su una sdraio, in giardino. È in camicia e bermuda e sta leggendo un quotidiano. Su un tavolino accanto a lui c'è il computer portatile, aperto, e una pila di altre riviste. Fiamma, un po' in disparte, con guanti e cesoie, sta potando un'aiuola del giardino.

MILO

Sette anni, sono stato via. Sette anni e non è cambiato niente.

FIAMMA

Come hai detto?

MILO

Che non è cambiato niente. Ci sono computer più potenti, cellulari più piccoli, televisori al plasma... Ma sui giornali, sempre le stesse facce. Sempre gli stessi discorsi. Le stesse vecchie balle!

FIAMMA

Parli per frasi fatte. Non è da te.

MILO

(ci pensa un po')

Hai ragione.

FIAMMA

(sorride e continua il suo lavoro)

MILO

Anche tu però ti sei data al giardinaggio. Non è da te.

FIAMMA

Non avevo mai lavorato con le mani, prima. Non cucinavo, non pulivo, non stiravo... E, sì, non potavo le aiuole. Ho scoperto che mi piace.

MILO

Ci sono corsi e ricorsi...

FIAMMA

Una delle tue frasi fatte preferite.

Milo accusa il colpo. Posa il quotidiano e si mette al computer. Naviga su internet, senza più badare a Fiamma. L'arrivo della vecchia Lancia di Danny Fisher fa voltare entrambi verso il cancello. Danny ferma la macchina e scende, con un sorriso sfolgorante.

DANNY

Oooh, eccovi qua, tutti e due!

Danny si avvicina a Fiamma. Le schiocca due baci sonori sulle guance. Milo si alza.

DANNY (CONT'D)

La mia bella signora! Come stai?

FIAMMA

(un po' interdetta)

Bene, grazie... E tu?

DANNY

Sempre benone. Sempre. Come tuo marito! Ciao, Milo.

MILO

Danny...

DANNY

Scusa l'improvvisata.

(indica il portatile sul tavolo)

Riprendi confidenza col computer?

MILO

Già. Nuovi sistemi operativi. Ma è tutto più facile di una volta. A cosa devo...

DANNY

Niente, passavo da queste parti... Mi è venuto così. Un pensiero.

MILO

Un pensiero?

DANNY

Sì. Quello di invitarvi a uscire. Una serata fuori, noi tre. Ci mangiamo qualcosa, chiacchieriamo un po'...

MILO

Danny, non so se è una buona idea...

DANNY

No, eh? Non voglio sentire scuse. Ora basta con la vita ritirata. Ne hai fatta già abbastanza...

MILO

Direi di sì.

DANNY

Scusa la gaffe. Io sono uno specialista nelle gaffe. Ma questo non cambia le cose. Stasera siete miei ospiti, tutti   e due. Punto e basta.

FIAMMA

E dove si va?

DANNY

Sono magnanimo, vi lascio scegliere. Un buon ristorante? Un club? Una scappata in città?

Milo guarda il giornale, posato accanto a lui e aperto sulla pagina degli spettacoli. Un tamburino ha attirato la sua attenzione.

MILO

Mmm... Io ce l'ho, un'idea.

CUT TO:

I/E. UN ANFITEATRO GRECO DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Milo, Fiamma e Danny, seduti sui gradini di pietra dell'anfiteatro, assistono insieme ad altri SPETTATORI a una rappresentazione dell'Orestiade di Eschilo da parte di una COMPAGNIA DI ATTORI TEATRALI. Milo, in particolare, è colpito dalla scena di Clitennestra. La parte della regina greca è interpretata da un'ATTRICE CON I CAPELLI ROSSI, che assomiglia vagamente a Fiamma.

CLITENNESTRA

Quale visione brilla più gradita negli occhi di una donna di quando apre le porte al suo uomo, che un dio le ha restituito sano e salvo dalla guerra?

Durante il monologo e in vari momenti dello spettacolo (da definire), a Milo sembra di vedere il viso di sua moglie, la sua figura, i lunghi capelli rossi che aveva in passato. Fiamma, nella sua fantasia, prende il posto dell'attrice che interpreta Clitennestra.

FIAMMA

Nella sua casa troverà la sposa, fedele come l'aveva lasciata: fedele cagna della casa, nemica ai nemici, per lui sempre la stessa.

Fiamma a terminare il dialogo con il CORO, quello in cui la regina ammette di aver ucciso suo marito (da aggiungere). Recita la parte con gli occhi che brillano, la voce vibrante.

FIAMMA (CONT'D)

Due colpi. Due gemiti! Cedono di colpo le sue membra, e lui cade!

Un terzo colpo in onore di Zeus, salvatore dei morti. Cadendo, esala l'ultimo respiro. Un fiotto impetuoso di sangue mi impregna, con gocce di nera rugiada, e io gioisco, come un campo seminato gioisce della pioggia inviata dal cielo.

Puoi esaltarmi o disprezzarmi se vuoi. Per me è lo stesso!

Costui è Agamennone, il mio sposo. Morto per questa mia mano, artefice di Giustizia!

Poi l'incantesimo finisce. Milo si volta e vede Fiamma accanto a lui, composta e silenziosa. Del tutto diversa dalla donna dei suoi sogni.

DISSOLVE TO:

I/E. UN ANFITEATRO GRECO DI FRONTE AL MARE - PIÙ TARDI.

Lo spettacolo termina, il pubblico applaude. Anche Danny e Fiamma si alzano, battendo le mani. Milo li imita dopo qualche istante.

DANNY

Bravi. Un po' lungo... Bravi, però. Hai avuto una bella idea, Milo.

FIAMMA

Lui va matto per il teatro greco.

MILO

Per l'Orestiade, specialmente.

FIAMMA

Lo so.

MILO

(a Danny)

La figura di Clitennestra, per esempio... È così... Così simbolica... Affascinante, a suo modo. Vedi... Lei ama pazzamente suo marito, il re Agamennone. Ma quando Agamennone sacrifica la loro figlia Ifigenia, per poter salpare con le sue mille navi alla volta di Troia, tutto l'amore di Clitennestra si tramuta in odio.

DANNY

E allora?

MILO

E allora ti ricordi, no? L'hai appena visto nello spettacolo...

DANNY

Ho dormito un po', lo confesso...

MILO

(sorride)

Me ne sono accorto... Beh, Clitennestra uccide Agamennone, proprio nel momento del massimo trionfo, quando lui torna vittorioso dalla guerra di Troia. Lo fa con l'aiuto del suo amante Egisto. E alla fine muore anche lei per mano del figlio Oreste, a cui Apollo ha ordinato di vendicare la morte del padre...

DANNY

Un po' troppo complicato, per me...

FIAMMA

Milo ama le cose complicate.

Fiamma e Milo si guardano. Danny si accorge che c'è una vaga tensione tra di loro. Si mette in mezzo e riprende a parlare.

DANNY

Ora però andiamo a mangiare, eh? Va bene il teatro, va bene la cultura, ma anche lo stomaco ha le sue esigenze. C'è un posto che conosco, qui vicino. Vi fidate?

FIAMMA

(un po' fredda)

Certo che ci fidiamo. Vero amore?

MILO

(non risponde)

CUT TO:

EXT. ALL'USCITA DELL'ANFITEATRO - NOTTE.

Milo, Fiamma e Danny escono dall'anfiteatro, mescolati ad altri SPETTATORI. Si dirigono verso la macchina di Danny, parcheggiata poco lontano.

DANNY

Venite, venite. Sono cinque minuti di strada.

Mentre camminano, un uomo scatta loro delle foto, con una macchina digitale ad alta definizione munita di teleobiettivo. L'uomo, sulla quarantina, è un giornalista amico di Danny, SERGIO RICCI. Nascosto dietro il tronco di un albero, scatta un'altra serie di foto mentre i tre salgono in macchina. Molte delle foto sono primi piani di Milo.

CUT TO:

INT. UN RISTORANTE SUL MARE - NOTTE.

Milo, Fiamma e Danny sono seduti a tavola, davanti a tre piatti di spaghetti allo scoglio, molto abbondanti e conditi. Dalle finestre del locale, ormai quasi vuoto, si vede il lungomare illuminato. Un CAMERIERE porta loro del vino, mentre Danny attacca con gusto la sua pastasciutta.

DANNY

Una prelibatezza. No, dico, assaggiate questi spaghetti... Una festa per il palato. Un'esperienza mistica! Dio, come amo questo paese!

MILO

(assaggia gli spaghetti)

Sì, molto buoni.

DANNY

(polemico, ma in modo amichevole)

Molto buoni? Molto buoni? Tu devi ricominciare a goderti la vita, caro mio. Devi riprendere gusto alle cose buone...

(guarda Fiamma)

...E alle cose belle!

FIAMMA

Gli serve un po' di tempo.

MILO

Un po' di tempo, sì.

DANNY

E devi ricominciare... A dare retta agli amici.

MILO

Danny...

DANNY

E anche ai buoni consigli.

MILO

Danny, non è il momento.

FIAMMA

Quali buoni consigli?

DANNY

Le solite cose, Fiamma. Le solite cose. Tuo marito deve aprirsi di più... Confidarsi. Certe volte fa male tenersi tutto dentro.

FIAMMA

Ah, sì. È quello che gli dico sempre anch'io.

MILO

Gli spaghetti si raffreddano.

DANNY

Oh, questo non possiamo permetterlo. Sarebbe un sacrilegio. Ma ne riparleremo, eh?

MILO

Sì, sì. Ne riparleremo.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - NOTTE.

La Lancia Delta di Danny si ferma nel giardino. Lui fa scendere Milo e Fiamma, che si congeda per prima.

FIAMMA

Beh, allora... Buonanotte Danny. E grazie di tutto.

DANNY

Sono io che devo ringraziare. È sempre un piacere vederti.

FIAMMA

Ora che hai imparato la strada... Vieni a trovarci più spesso. D'accordo?

DANNY

Non mancherò.

FIAMMA

Vi lascio ai discorsi fra uomini, allora. Io me ne vado a letto. Sono distrutta.

DANNY

Buonanotte.

FIAMMA

Buonanotte.

MILO

Ti raggiungo tra poco.

Fiamma si allontana, disattiva l'allarme con il telecomando ed entra in casa. Danny rimane con Milo, vicino alla macchina.

MILO (CONT'D)

Ci beviamo il bicchiere della staffa?

DANNY

No, vado anch'io. Solo un'ultima cosa. Dimmi... Ci hai pensato, a quella proposta?

MILO

Non lo so, Danny. È tardi...

DANNY

Senti... Il nostro comune amico, come forse sai, ormai è quasi in pensione. Ora di queste faccende si occupa un suo collega. Il nome è...

MILO

Non mi interessa, te l'ho detto.

DANNY

Williams. Si chiama Williams. Vuole solo parlare, Milo. Parlare e nient'altro. Dai, che cosa ti costa?

MILO

Sono passati sette anni...

DANNY

Quelli sono pazienti, li conosci. Però non mollano.

MILO

Tu cosa ci guadagni?

DANNY

No, guarda che ti sbagli...

MILO

E su... Non c'è mica niente di male. È una specie di trattativa, no? Sei il mediatore. Avrai la tua parte.

DANNY

L'amicizia, te l'ho detto. La loro amicizia. È una cosa che non ha prezzo, caro mio. Dovresti capirlo anche tu.

MILO

(riflette, in silenzio)

DANNY

E comunque, non è che non siano solvibili, in caso... Tu hai sempre quei vecchi conti che usavamo per...

MILO

Sì.

DANNY

Ecco. Se volessi, loro... Estero su estero, sai...

MILO

Non è una questione di soldi.

DANNY

Vogliono solo parlare, Milo.

MILO

(ci pensa)

Solo parlare?

DANNY

Ma certo. Una chiacchierata tra amici. Non sei mica obbligato a...

MILO

Va bene.

DANNY

Allora, gli posso dire...

MILO

Va bene. Ci parlerò. Dì a questo... Williams che mi telefoni. Scommetto che non avrà problemi a trovare il mio numero.

DANNY

Grazie, Milo. Grazie anche da parte loro.

MILO

Guarda che non ho molto da dire.

DANNY

(stringe la mano a Milo)

Non importa. Lo apprezzeranno. E anch'io.

MILO

Buonanotte, Danny.

DANNY

Buonanotte. Ci vediamo presto!

Danny risale in macchina e parte. Milo lo guarda andare via, poi richiude il cancello del giardino.

CUT TO:

EXT. UNA STRADA DI CAMPAGNA - NOTTE.

Danny ferma la macchina vicino a una utilitaria, parcheggiata sul bordo della strada. Dall'utilitaria scende Sergio Ricci, il giornalista. Ha ancora con sé la macchina fotografica.

DANNY

Sergio...

SERGIO

Ciao. Com'è andata?

DANNY

Mah... Qualcosa si muove. È un lavoro lungo. ci vuole pazienza. Pazienza e perseveranza.

SERGIO

(mostra la macchina fotografica a Danny)

Ho fatto un po' di foto. Te le faccio vedere...

DANNY

(improvvisamente arrabbiato)

Ma sei cretino? Cos'è, vuoi farti scoprire? Lo sai dove te le puoi infilare, le tue foto?

SERGIO

Calmo, stai calmo. È una notizia, no? E se vuoi avvalorare una notizia devi avere delle immagini. Oggi senza immagini...

DANNY

(afferra Sergio per i baveri della giacca)

Mi ascolti quando ti parlo? Non ci provare un'altra volta, a farmi uno scherzo del genere. È chiaro? È chiaro?

SERGIO

(liberandosi)

È chiaro, è chiaro. Calmati.

DANNY

(punta un dito in faccia a Sergio)

Vaffanculo! Vedi di stare attento. Stai attento!

SERGIO

Mica voglio mandare a monte tutto... Guarda che ci sono dentro pure io.

DANNY

Ecco. Ricordatelo bene!

SERGIO

Quello che non ho ben capito, però...

DANNY

Eh?

SERGIO

Quello che non ho ben capito è di cosa stiamo parlando. Che cosa avrebbe in mano, questo Caldech? Fotografie? Registrazioni, documenti?

DANNY

Nessuno lo sa con certezza. Calcola che ai suoi tempi, Milo ha avuto accesso a informazioni vitali. Lui ci si è arricchito, con le informazioni. Erano il suo business. Le comprava, le vendeva... Le rubava, anche... Ed era bravo, altro che quei cazzoni della CIA... È stato in confidenza con persone che... Insomma, ha avuto la possibilità di mettere insieme qualcosa di davvero esplosivo.

SERGIO

Tipo?

DANNY

Ho sentito parlare...

(abbassa la voce)

Ho sentito parlare di una scatola. Una scatola piena di documenti di ogni genere. Registrazioni, foto, filmati, dossier... Un pezzo di storia d'Italia, caro mio. Dagli anni Ottanta alla fine dei Novanta. La storia vera, quella che conoscono in pochi. Relazioni tra politica e malavita organizzata. Corruzione. Saccheggio delle risorse pubbliche. Disinformazione. Spionaggio. E omicidi. Tanti omicidi mai risolti... Roba che, se dovesse venire alla luce...

SERGIO

Mamma mia...

DANNY

Che dici, vale la pena di sbattersi per una cosa così?

SERGIO

Cazzo, se ne vale la pena...

DANNY

Milo non la cederà mai a quei paraculi dell'ambasciata. Non si fida di loro. Ma forse... Forse io riuscirò ad arrivarci, se gioco bene le mie carte. E a quel punto...

SERGIO

A quel punto ci entreremo anche noi, in quel pezzo di storia.

DANNY

Sì. Da vincitori!

SERGIO

Le prime pagine… Un libro, un instant-book… Se fossi americano me la giocherei perfino per il fottuto Pulitzer!

DANNY

E anche per tutto il resto, caro mio. Anche per tutto il resto!

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo e Fiamma sono di nuovo a letto. Lei - che ora ha addosso una lunga sottoveste di raso - gli si avvicina un'altra volta. Lo bacia sul viso, sul collo, poi scivola più in basso. Lo tocca. Milo rimane freddo, indifferente. Fiamma, frustrata e triste, gli posa la testa sul petto. Parla senza guardarlo.

FIAMMA

Perché? Perché no?

MILO

Non posso.

FIAMMA

Dimmi perché.

MILO

(dopo una lunga pausa)

L'Orestea. Ti ricordi? L'abbiamo vista tante volte, in quell'anfiteatro...

FIAMMA

Cosa c'entra l'Orestea, adesso?

MILO

In questi anni... In questi sette anni, ho dovuto starti lontano... A volte credevo di non farcela. Era un dolore... Fisico... Oltre che...

FIAMMA

Anche per me.

MILO

Ho passato tante notti, sai... A sognare di te. A... A desiderarti... Avevamo qualcosa, noi due. Qualcosa di speciale. Tu eri... No, non posso spiegartelo...

FIAMMA

Continua. Ormai hai cominciato. Di' quello che hai da dire.

MILO

Tu eri... La mia Clitennestra, in un certo senso. La mia regina. E non sulla scena. Nella vita vera. Una compagna nei salotti, nel letto... In ogni situazione, anche la più... Insomma, in tutti questi anni io ho sognato lei... Cioè te... La mia Clitennestra.

FIAMMA

(lo guarda, senza parlare)

MILO

Ho sognato di uscire da quel... Posto. Di ritrovarti. Cambiata, certo, ma anche uguale. Uguale a come eri. Qualche volta ho sognato... Non ridere, lo so che è una cosa stupida... Ho sognato di essere Agamennone, e tornare a casa per morire. Morire tra le braccia di Clitennestra. Dentro di lei. Dentro di te.

FIAMMA

(lo guarda ancora, in silenzio)

MILO

Ma non ero Agamennone. Non ho trovato Clitennestra. Io ero Ulisse, capisci? Ero Ulisse, e ho trovato Penelope... Una Penelope falsa e triste, che ha rinunciato a sé stessa.

FIAMMA

(si sente insultata)

Milo... Che cosa ho fatto?... Io ho provato a...

MILO

Lo so. Sto tentando di spiegarti.

FIAMMA

Dov'è che ho sbagliato? Cerco solo di... Di farti stare... Bene.

MILO

(alza la voce, quasi grida)

Non le voglio, le tue attenzioni, le tue cure!... Tutta questa perfezione, questo ordine... Non li voglio! Io voglio te! Voglio te, lo capisci?

FIAMMA

(non risponde)

MILO

Noi due... Questa casa... Questo letto... È diverso. È tutto diverso... E io... Io non posso più.

Fiamma e Milo si guardano a lungo, senza dire altro.

FADE TO BLACK.

FB: EXT. NELLA FERRARI, IN UNA STRADA DI CAMPAGNA - NOTTE.

Siamo di nuovo nel SOGNO DI MILO. MDP da qui in poi in soggettiva. Vediamo Fiamma, seduta accanto a noi, avvolta in una pelliccia che la ricopre fino al collo. Ha gli occhi chiusi, e si gode il vento che le scompiglia i lunghi capelli rossi.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. CASTELLO ROMANO. IL PARCO - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. La Ferrari si ferma nel parco di un antico castello ristrutturato - forse uno dei castelli romani - vicino ad altre auto di lusso: Bentley, Mercedes, Maserati ecc. Un INSERVIENTE in abito scuro apre la portiera per far scendere Fiamma.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. CASTELLO ROMANO. L'ENTRATA - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. Fiamma, avvolta nella pelliccia, ci precede verso il grande portone del castello, presidiato da due BUTTAFUORI alti e robusti, in smoking. La mano di Milo porge il cartoncino con l'invito a uno dei buttafuori, che lo osserva e annuisce. Poi Fiamma ci prende per mano e ci conduce all'interno.

DISSOLVE TO:

FB: INT. CASTELLO ROMANO. LA SALA GRANDE - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. Fiamma ci accompagna nella sala, arredata in modo sontuoso, con mobili antichi, quadri d'autore, arazzi, tappeti ecc. La luce, soffusa, arriva principalmente da grandi candelabri dislocati un po' dappertutto. È in corso una festa molto elegante. C'è un viavai di CAMERIERI e CAMERIERE in divisa. Gli INVITATI sono tutti in smoking, e le donne in abito da sera. Questa però non è una festa normale. C'è un che di torbido, negli sguardi degli invitati. E i vestiti eleganti delle donne sono un po' troppo discinti. Anche la musica di sottofondo è dura, moderna. Quasi greve, in quell'ambiente. Atmosfera alla Eyes Wide Shut, ma più realistica. Siamo a un classico festino a base di sesso e droga dell'alta società. Fiamma si stacca da noi e avanza nella sala. La vediamo ancora di spalle, elegante e altera. A un certo punto, con un gesto deciso, Fiamma lascia cadere la pelliccia sul pavimento. Uno dei camerieri si precipita a raccoglierla, ma non facciamo troppo caso a lui. Il nostro sguardo - lo sguardo di Milo e quindi l'obiettivo della MDP - risale lungo il corpo di Fiamma. Lei indossa un vestito rosso, forse di pelle. Un vestito costoso e provocante, che nessuno degli invitati, uomini e donne, può fare a meno di osservare. Fiamma, i cui gesti sono lenti, studiati, si volta verso di noi. Ci guarda con un sorriso sensuale.

FIAMMA

Sbrigati. Siamo in ritardo.

DISSOLVE TO:

FB: INT. CASTELLO ROMANO. UN'ALTRA SALA - NOTTE.

MDP sempre in soggettiva. Ora Fiamma è sdraiata su un grande tavolo, in mezzo a candele accese e calici di cristallo pieni di liquori colorati. La vediamo in PP. Ha la fronte imperlata di sudore, lo sguardo torbido. Potrebbe essere nuda, ma di lei vediamo solo la testa e le spalle. Ci fissa intensamente mentre molte mani - mani maschili e femminili - le accarezzano il viso, la bocca, il collo, i capelli.

FIAMMA

(voce riverberata)

Penelope? Chi è Penelope? Non la conosco!

FADE TO BLACK.

EXT. UNA STRADA SUL LUNGOMARE - GIORNO.

Milo, al volante della California, in camicia e occhiali da sole, guida lungo la panoramica. Va a tutta velocità, come al solito. Gli uomini di Attila, sul furgone, lo vedono passare. Non provano nemmeno a inseguirlo.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Fiamma, in jeans e maglietta, legge un libro seduta sul divano. Composta. Tranquilla. A un certo punto sente il rombo della Ferrari che supera il cancello. Continua a leggere. Poco dopo Milo entra in casa. Fiamma non lo saluta. Lui attraversa il soggiorno e va in un'altra stanza, senza rivolgerle la parola.

CUT TO:

EXT. UNA SPIAGGIA DESERTA - GIORNO.

Attila è seduto su uno scoglio, in maniche di camicia. Porta anche lui gli occhiali da sole, e sta disegnando delle figure geometriche sulla sabbia con un ramoscello. Non alza gli occhi quando Danilo gli si avvicina.

ATTILA

Novità?

DANILO

Qualcuna. Sull'amico di Fisher.

ATTILA

Chi è?

DANILO

Un cronista di nera. Non una grande firma. Il nome è Sergio Ricci.

ATTILA

Mai sentito.

DANILO

Gli ho fatto mettere il cellulare sotto controllo. Ha incontrato Fisher, più di una volta. Vuole scoprire se Caldech nasconde qualcosa.

ATTILA

E poi vendersi la storia al miglior offerente. Li conosco, i tipi come lui.

(si tocca la fronte)

Soldi e carriera, qui nella testa. Soldi e carriera, e nient'altro.

(sorride)

Anch'io sono così. E anche tu.

DANILO

Che cosa devo fare con lui?

ATTILA

(ci pensa su)

Un avvertimento? No, probabilmente non servirebbe. E comunque attirerebbe l'attenzione. Non possiamo correre rischi.

DANILO

Che copertura abbiamo?

ATTILA

Quella minima, Danilo. Quella minima. Come a dire che abbiamo il culo scoperto.

DANILO

Ma è un'operazione autorizzata, no?

ATTILA

(alza gli occhi su Danilo)

Mi fido solo di te, te l'ho detto.

DANILO

Non... Non è autorizzata?

Attila si alza, gettando via il ramoscello. Continua a guardare Danilo negli occhi.

ATTILA

E adesso è il momento di vedere se te la meriti, questa fiducia!

CUT TO:

I/E. NELL'UTILITARIA DI SERGIO, IN UNA STRADA DI COLLINA.

Sergio è al volante della sua utilitaria. Mentre guida, si accende una sigaretta. Poi si aggancia a un orecchio l'auricolare del cellulare e compone un numero a memoria sulla tastiera, staccando ogni tanto gli occhi dalla strada.

SERGIO

Danny! Sono io. Sì, sono fuori per lavoro. Volevo sapere della nostra faccenda... No, non ti preoccupare. Niente nomi né altro. Lo so che siamo al telefono... Sì. Hai organizzato? Bene. Dimmi solo dove e a che ora. Quelli non mi conoscono, nessuno dei due... Loro parlano, io ascolto. Sì. Spionaggio a bassa tecnologia!

(ride)

No, nessuno se la prenderà con te. Sembrerà una notizia raccolta per caso. Poi, se si mettesse male, ci fermiamo. Altrimenti... Andiamo avanti finché salta fuori tutto. Certo che resterà fra noi. Tu ti fidi di me e io di te, giusto? Bene. Ciao.

Sergio riattacca. Posa il cellulare in un vano sul cruscotto e riporta gli occhi sulla strada.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Squilla il telefono. Risponde Fiamma.

FIAMMA

Pronto? Ah, sei tu. Sì, è qui. Te lo passo.

Milo è seduto sul divano. Naviga in internet, usando l'impianto media center e una tastiera bluetooth, con il televisore al plasma come schermo. È vestito da casa, polo e jeans, come sua moglie. Fiamma gli passa il cordeless.

FIAMMA (CONT'D)

È per te.

MILO

Sì? Oh Danny. No, mi sono alzato da poco... Su internet, sì. Ormai ho fatto l'upgrade. Mi sono rimesso in pari.

(sorride)

No, niente porno, mica sono tutti come te... Dimmi.

CUT TO:

I/E. NELLA LANCIA DI DANNY, IN UNA VIA DEL PAESE - GIORNO.

Danny è fermo a un semaforo. Parla al cellulare, un po' concitato.

DANNY

È per stamattina, Milo. Se ce la fai, naturalmente. Sì. Conosci il porto turistico di... (definire location) Proprio quello, sì. Ci vediamo lì verso le undici e mezzo. C'è un traghetto che fa il giro delle isole. Parte a mezzogiorno. Il nostro amico ti verrà a salutare.

Il semaforo è diventato verde. Un automobilista suona il clacson alle spalle di Danny, che si innervosisce.

DANNY (CONT'D)

E un momento, cazzo! Allora ti aspetto... Mi raccomando, Milo... Sì. Ci conto. Ciao!

L'automobilista supera Danny, facendogli un gestaccio. Lui ricambia.

DANNY (CONT'D)

Ma vai a fare in culo, va', testa di cazzo!

(poi, al cellulare)

No, scusa Milo, non ce l'avevo con te...

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Milo sorride, sentendo le ultime parole di Danny. Poi riattacca e restituisce il cordeless a Fiamma. Lei lo guarda.

FIAMMA

Che ha detto?

MILO

Oh, niente. Mi ha invitato... A fare un giro.

FIAMMA

A quest'ora?

MILO

Non è che abbia molto di meglio in programma... Forse non torno per pranzo. Ci vediamo nel pomeriggio.

Milo si alza, spegne la TV ed esce dalla stanza. Fiamma rimette il cordeless sul supporto, con una certa violenza.

CUT TO:

I/E. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - GIORNO.

Danilo e Attila, fermi vicino al furgone in una piazzola di sosta, vedono passare la vecchia California, a tutta velocità. Danilo si volta a guardare il suo capo, che fuma come al solito.

DANILO

È lui.

ATTILA

Sì.

DANILO

Vuole che lo faccia seguire?

ATTILA

Non serve. So dove va e chi deve incontrare. Non c'è modo di evitarlo, e anzi, è meglio se stiamo alla larga.

DANILO

E allora?

ATTILA

Allora niente. Penseremo a Caldech più tardi. Tu rimani qui e chiamami se vedi che torna. Ho un'altra piccola faccenda da sbrigare.

Attila si allontana da Danilo e dal furgone. Cammina tranquillo verso la cascina, gettando via la sigaretta.

CUT TO:

EXT. PORTO TURISTICO - GIORNO.

Milo parcheggia la Ferrari vicino all'imbarco dei traghetti. Sorride a un paio di ragazzini che ammirano la macchina, poi va alla biglietteria. Sergio parcheggia subito dopo di lui. Si mette in coda alle spalle di Milo, insieme ad altre TRE O QUATTRO PERSONE. Avuto il biglietto dal BIGLIETTAIO, Milo raggiunge i moli e chiede informazioni a un PORTUALE.

MILO

Mi scusi, il traghetto di mezzogiorno?

PORTUALE

È quello laggiù, dotto'. Ultimo molo sulla destra. (definire meglio in location)

MILO

Grazie.

Milo si dirige verso il traghetto. Sergio lo segue a pochi passi di distanza, con aria indifferente. Arrivato al traghetto, Milo si guarda intorno. Vede Danny seduto in macchina, di fronte al molo. Danny gli fa cenno con la testa di salire sul traghetto. Milo si volta e senza più guardare verso di lui si incammina sulla passerella. Appena Milo è salito, Danny guarda Sergio, che arriva senza fretta, insieme ad altri PASSEGGERI. Danny fa un segno con la mano, per indicare Milo. Sergio sale a sua volta sul traghetto. Subito dopo, Danny fa manovra e si allontana, sorridendo tra sé.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Fiamma esce dalla cascina, con addosso un accappatoio e un paio di occhiali neri. Ha un libro in mano. Fuori c'è un bel sole. Arrivata alle sdraio, Fiamma si toglie l'accappatoio. Sotto indossa solo un minuscolo bikini bianco. Si stende su una sdraio a prendere il sole. Apre il libro, ma quasi subito lo posa su un tavolino accanto alla sdraio. Mentre sta per assopirsi, la mano callosa di Attila le chiude la bocca. Fiamma ha un sobbalzo. Perde gli occhiali. Guarda Attila e non tenta neppure di gridare. Sa bene cosa le succederebbe se ci provasse. Lui la solleva di peso e la trascina in casa.

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Attila getta Fiamma su un divano. La guarda in silenzio. Lei impallidisce, e alza le mani come per difendersi.

FIAMMA

Aspetta...

ATTILA

Aspetta cosa?

FIAMMA

Ci... Ci sto provando, te lo giuro!

ATTILA

Ah, sì? Ci stai provando?

Attila colpisce Fiamma al plesso solare. Le mozza il fiato. Fiamma è costretta a piegarsi in due, boccheggiando.

ATTILA (CONT'D)

Ci stai provando, puttana? E io ci devo credere? Ci devo credere o non ci devo credere?

FIAMMA

Non... Me lo dice, dove sono... Quei... Documenti...

ATTILA

Allora ci devo pensare io...

FIAMMA

N-no...

ATTILA

Devo pensare a lui... E anche a te, a questo punto...

FIAMMA

Per favore...

ATTILA

Te lo avevo detto, troia! Te lo avevo detto o non te lo avevo detto?... Ma forse vuoi che ripeta il discorso.

FIAMMA

Io... Non...

ATTILA

Credevi che non ci saremmo accorti delle tue operazioncelle all'estero? Trasferi-mento di capitali. Soldi di dubbia provenienza, tra l'altro. Non si fa. È una cosa che non si fa!

La colpisce di nuovo. Più piano, stavolta. Non vuole che lei perda i sensi.

ATTILA (CONT'D)

Sai quanto mi ci vuole per ottenere un mandato di arresto dal giudice? Lo sai? Un minuto, mi ci vuole. E poi, tutti e due dentro. Tu e lui.

(schiocca le dita)

Così! Un minuto solo!

Attila incombe su Fiamma. La prende per i capelli, tirandola giù dal divano. La fa piegare fino a terra.

ATTILA (CONT'D)

Avanti, chiedimi scusa.

FIAMMA

S-Scusa...

ATTILA

Dimmi che ti farai perdonare. Dì: "Attila, mi farò perdonare"!

FIAMMA

(a bassa voce)

Attila... Mi... Farò...

ATTILA

(grida)

Non ho sentito!

FIAMMA

(più forte)

Attila, mi farò... Perdonare.

ATTILA

Brava. Lo spero proprio!

CUT TO:

EXT. PONTE DEL TRAGHETTO - GIORNO.

Milo guarda il porto turistico che si allontana, mentre il traghetto prende il largo. È in piedi vicino al parapetto, tranquillo. Intorno a lui altri PASSEGGERI ammirano il panorama o scattano fotografie. A un certo punto, un uomo appare alle spalle di Milo. È un americano sulla sessantina, alto e asciutto, vestito in modo poco appariscente. Il suo nome è WILLIAMS.

WILLIAMS

Avrebbe dovuto darci retta, Caldech.

Milo si volta. Guarda Williams negli occhi.

MILO

Forse sì. Lei è Williams?

WILLIAMS

Sette anni sono tanti.

MILO

Non lo dica a me.

WILLIAMS

Ci avremmo pensato noi. Il mio predecessore glielo aveva proposto, all'epoca. L'avremmo fatta espatriare, senza chiasso...

MILO

Credevo che non fosse necessario...

WILLIAMS

Credeva di essere intoccabile.

MILO

Già... Che errore, eh? Ma quel che è stato è stato, ormai. È finita.

WILLIAMS

Ne è proprio sicuro? E se invece non fosse finita affatto?

MILO

In che senso?

WILLIAMS

Mi ha capito benissimo.

MILO

Non lo so. Non ci ho pensato. Sono uscito da poco, e devo ancora...

WILLIAMS

Ma certo. Ovviamente. Non c'è alcuna premura. Ora lei ha bisogno soprattutto di riposare. E di riflettere. Questo per quando si sentirà pronto. Lo tenga. Senza impegno.

Williams consegna a Milo un foglietto. Sul foglio, solo pochi numeri e cifre. Poi gli stringe la mano.

WILLIAMS (CONT'D)

È il codice di accesso a una casella di posta elettronica. Molto comune. Anonima. Scriva un messaggio e lo lasci nella cartella delle bozze, senza spedirlo.

MILO

Se non si spedisce non può essere intercettato...

WILLIAMS

Qualcuno controllerà la casella tutti i giorni. Ma stia tranquillo, ripeto, non ha alcun obbligo di usarla.

MILO

Va bene. Allora... Grazie. E arrivederla.

WILLIAMS

Arrivederla. Si goda la giornata.

Williams volta le spalle a Milo, che mette il foglietto in tasca. Poi l'americano si gira di nuovo, per un'ultima battuta. Il tono è benevolo, ma stranamente inquietante.

WILLIAMS (CONT'D)

E anche la sua bella moglie!

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Attila prende Fiamma con violenza, sul divano del soggiorno.

FIAMMA

(si lamenta)

Piano... Per favore...

ATTILA

Se faccio piano non ti piace... Credi che non lo abbia capito?

FIAMMA

(non risponde)

ATTILA

Fin dalla prima volta, l'ho capito. Che a te piace così. Forte. Ho ragione? Eh? Ho ragione o non ho ragione?

FIAMMA

Hai... Ragione.

ATTILA

Chi comanda qui?

FIAMMA

Attila... Comanda.

Attila si stacca da Fiamma. La spinge via. Si ricompone e accende una sigaretta.

ATTILA

Esatto! E comunque non è il tuo culo che voglio. Non solo quello, almeno. Te l'ho detto cento volte, anche se non ti entra in quella testa. Io voglio lui. Il tuo maritino. Voglio quello che ha nascosto. Lo voglio, e in fretta!

FIAMMA

Milo... Potrebbe...

ATTILA

Milo, Milo... Milo è a chilometri da qui. Credi che non sappia dove va e cosa fa, in ogni momento? In ogni cazzo di minuto della sua giornata?

Attila fuma tranquillo. Guarda Fiamma, che è rannicchiata sul divano. Lei si alza, fa per andare in bagno. Attila la ferma.

ATTILA (CONT'D)

Non ti rivestire. Abbiamo tutto il tempo!

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - GIORNO.

Franco (uno degli uomini del furgone) parla con Danilo, che è fermo con lui vicino all'automezzo.

FRANCO

È ancora dentro.

DANILO

Sì.

FRANCO

Caldech potrebbe tornare.

DANILO

Lui ha detto che non tornerà.

FRANCO

Non mi piace questa storia. Minima copertura. Minimo supporto logistico. Lo sai di cosa mi sa?

DANILO

Lascia perdere, è meglio.

FRANCO

Mi sa di iniziativa fuori quadro del cazzo. Ecco di cosa mi sa.

DANILO

Ti ho detto di...

FRANCO

(alza la voce, di un tono)

E se è così, rischiamo il culo tutti quanti. Anch'io. E anche tu!

In quel momento Attila esce dal cancello della cascina e risale lungo la strada, accendendosi l'ennesima sigaretta. Danilo lo indica a Franco.

DANILO

Sta arrivando. Vuoi parlarne con lui?

Franco guarda Danilo, in silenzio. Esita.

DANILO (CONT'D)

O magari preferisci fare rapporto per via gerarchica...

Franco abbassa gli occhi. Poi scrolla le spalle, sbuffa e risale nel furgone.

CUT TO:

EXT. PORTO TURISTICO - GIORNO.

Il traghetto è rientrato in porto. Milo scende. Scende anche Sergio, che si allontana e fa una chiamata con il cellulare. Williams invece non si vede.

SERGIO

Sono io. Si sono incontrati. Sì, hanno parlato. No, niente di interessante finora. Dovremo insistere. Certo che non mi hanno notato. Che diamine, non sono mica un pivello... Ci vediamo più tardi. D'accordo, ciao.

Milo, poco lontano, raggiunge la sua macchina. Si mette al volante ma non parte subito. Ha visto una panchina, sotto un albero, in un piccolo giardino appena fuori dal porto.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. UNA PANCHINA IN UN PARCO DI ROMA - NOTTE.

Ancora il SOGNO DI MILO. Stavolta è molto breve, quasi un flashback. MDP sempre in soggettiva. Fiamma - la Fiamma con i capelli rossi - è seduta accanto a noi su una panchina in un parco di Roma. Una panchina sotto un albero, molto simile a quella osservata da Milo (sullo sfondo, però, ci sono i monumenti della capitale). Fiamma guarda le luci della città, con gli occhi che brillano. Poi si volta verso di noi. Sorride.

FIAMMA

Sai mantenere un segreto?

CUT TO:

I/E SULLA FERRARI, NEL PORTO TURISTICO - GIORNO.

Milo, al volante della Ferrari, riapre gli occhi. Sbatte le palpebre, come se si fosse assopito per un istante. Poi mette in moto e parte.

FADE TO BLACK.

INT. CASCINALE. SALA DA PRANZO - NOTTE.

Fiamma e Milo cenano in silenzio, seduti uno di fronte all'altra alle due estremità della tavola imbandita. bevono molto. Dallo stereo, a basso volume, ci arrivano le note di un'altra canzone di Luigi Tenco.

CANZONE

Se stasera sono qui

È perché ti voglio bene

È perché tu hai bisogno di me

Anche se non lo sai

A un certo punto, Fiamma prende una bottiglia di vino, guarda Milo negli occhi, e con un gesto deliberato la lascia cadere per terra. La bottiglia va in pezzi con il rumore di una bomba, nel silenzio della casa. Milo resta imperturbabile, ma finalmente sembra manifestare una scintilla di interesse nei confronti della moglie.

MILO

Perché l'hai rotta? Era un vino eccel-lente.

FIAMMA

Io...

MILO

Che cosa c'è?

FIAMMA

Io... Non ce la faccio. Non ce la faccio più!

MILO

Il motivo?

FIAMMA

(non risponde)

MILO

Hai tutta la mia attenzione.

FIAMMA

(alza la voce)

Ah, certo. Ora ce l'ho, la tua attenzione. Devo distruggere la casa per ottenerla!

MILO

Non gridare.

FIAMMA

Devo spaccare qualcos'altro?

MILO

Non farlo. E non gridare. Ti ascolto.

FIAMMA

Da quando sei tornato, tu... Tu non sei più lo stesso. Dici a me che sono cambiata... Ma guardati! Sei freddo, distaccato... Vivi ancora come se fossi... Come se fossi chiuso in una cella!

MILO

(la guarda, senza parlare)

FIAMMA

(alza sempre di più la voce)

E magari è vero. Sei ancora in prigione! La tua è una fottuta gabbia mentale. Un supplemento di pena che cerchi di infliggere anche a me!...

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - NOTTE.

Attila è fermo vicino al cancello. Ha un paio di cuffie stereo sulle orecchie e ascolta la conversazione con un microfono direzionale. Sentiamo la voce di Fiamma in over, attraverso le sue cuffie.

FIAMMA (V.O.)

...Ma io non sono più disposta ad accettarlo! Hai capito? Hai capito?

Attila si gira a guardare Danilo, che è in piedi accanto a lui. Gli sorride.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SALA DA PRANZO - NOTTE.

Fiamma si interrompe. È tesa, rossa in viso. Respira forte. Milo la guarda, calmo.

MILO

Hai ragione. Scusami. È colpa mia. Non mi sono reso conto.

FIAMMA

No. Non ti sei reso conto.

MILO

Quello che voglio... È solo...

FIAMMA

Una notte di sette anni fa... "Quella" notte... Tu mi hai chiesto una cosa. Te lo ricordi?

MILO

Fiamma, io...

FIAMMA

Te lo ricordi?

MILO

Sì.

FIAMMA

Come credi che mi sia sentita, allora? Come credi che mi senta, adesso?

Fiamma si alza da tavola. Esce dalla stanza. Milo la segue.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - NOTTE.

Fiamma va verso la porta di ingresso. Milo le taglia la strada prima che possa uscire. Continuano a parlare al centro della sala.

MILO

So che non è stato facile. Per te come per me. Non credere che non lo sappia.

FIAMMA

Ah, davvero? Non hai fatto molto per dimostrarmelo.

MILO

Ma sono qui... Con te!

FIAMMA

Certe volte non sembra.

MILO

Sono qui...

Milo si avvicina a Fiamma. Tenta di abbracciarla. Lei si divincola. Gli tira uno schiaffo. Sembra prossima a una crisi isterica.

FIAMMA

Lasciami! Sei un bastardo! Tu hai…

MILO

(alza la voce anche lui)

Dovevo, capisci? Dovevo farlo! Uno di noi due doveva prendersi quella responsabilità!

FIAMMA

Non hai pensato...

MILO

Ah, io non ho pensato?

Milo afferra Fiamma per i capelli.

MILO (CONT'D)

Ogni giorno, ci ho pensato! Ogni maledetto giorno che ho trascorso in galera, ci ho pensato! Sempre! Sempre!

Fiamma non si oppone alla sua stretta. In qualche modo sembra rassicurata dalla reazione scomposta di lui. Milo si calma.

MILO (CONT'D)

(tono più tranquillo)

Sempre!

La lascia andare. Si guardano. Poi Fiamma, spontanea-mente, si stringe a lui.

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - NOTTE.

Attila si toglie le cuffie del microfono direzionale. Le porge a Danilo.

ATTILA

Continua tu. Ci vediamo domani.

Danilo annuisce. Ormai è in ballo, gli tocca ballare. Attila si allontana, mentre lui si mette le cuffie.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo e Fiamma, nel letto, tentano di fare l'amore senza riuscirci. Lui la allontana, ma con dolcezza.

MILO

È ancora presto...

Fiamma si volta dall'altra parte. Milo le accarezza i capelli. Li guarda.

MILO (CONT'D)

Ascolta... Fai una cosa, domani. Una cosa per me.

Milo sussurra alcune parole nell'orecchio di Fiamma . Lei annuisce, senza parlare. Milo allora posa la testa sul cuscino. Chiude gli occhi.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. UN ANFITEATRO GRECO DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Altro SOGNO DI MILO. MDP in soggettiva. Lui e Fiamma sono nascosti in un corridoio dell'anfiteatro. Stanno facendo l'amore, in piedi contro la parete di pietra. Fiamma sospira, poi apre gi occhi. Ci guarda.

FIAMMA

Allora, lo sai mantenere un segreto?

...E all'improvviso siamo con lei sul palcoscenico dell'anfiteatro, circondati da UOMINI e DONNE che indossano tuniche bianche e maschere tragiche. Fiamma sorride, mentre i nuovi arrivati ci girano intorno, in una sarabanda surreale, accompagnata da una musica pagana, folle, martellante.

CUT TO:

INT. ATTICO DANNY. INGRESSO - NOTTE.

Danny entra nell'appartamento - una specie di garçonniere - insieme a una ragazza molto bella e appariscente. È una escort russa di nome EVA. Eva è più alta di Danny, ha un paio di gambe lunghissime, messe in risalto dalla minigonna, e dei tacchi vertiginosi. Lui accende la luce e le sorride.

DANNY

Vieni, vieni. Accomodati.

EVA

(marcato accento russo)

Era da un po' che non ti facevi sentire.

DANNY

Già. Ho avuto un sacco di impegni... Ma forse mi va in porto un certo business. Ho voglia di festeggiare, stasera.

EVA

Che genere di business?

DANNY

Oh, una specie di intermediazione. Sai, tipo... Fare incontrare una persona con un'altra... E la persona interessata ti paga per il disturbo.

EVA

(sorride)

Insomma, un business come il mio.

DANNY

(ride)

In un certo senso sì. Ecco, tieni.

Danny tira fuori il portafogli. Allunga a Eva alcune banconote di grosso taglio.

DANNY (CONT'D)

Se l'incontro va a buon fine, potremo vederci più spesso. Molto più spesso!

EVA

Lo spero, piccolo. Dov'è la camera da letto?

DANNY

Là in fondo. Ma non ti togliere le scarpe. Mi piaci, con quelle scarpe.

Danny abbraccia Eva da dietro, spingendola verso la porta della camera da letto.

EVA

(ride)

DANNY

Mi fai impazzire!

CUT TO:

INT. ATTICO DANNY. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Danny ed Eva entrano nella stanza. E si bloccano, sorpresi. Seduto sul letto, davanti a loro, c'è Attila. Veste di scuro e porta un paio di guanti di pelle. Li guarda con un sorriso inquietante.

ATTILA

Benvenuti!

DANNY

(confuso)

Ma lei chi è? E che cazzo ci fa in casa mia?

Mentre Danny parla, Attila si alza. E lo colpisce con un pugno sulla bocca, molto violento. Danny cade all'indietro. Sbatte contro il muro. Sputa sangue e un paio di denti. Attila gli sbatte sul naso un tesserino, coprendo il suo nome con due dita.

ATTILA

Polizia, testa di cazzo. Sta' fermo!

Attila rimette in tasca il tesserino e si volta. Guarda Eva. Lei nota il calcio della pistola che sbuca da sotto la giacca dell'uomo.

ATTILA (CONT'D)

(a Eva)

Tu, come ti chiami? Il tuo nome!

EVA

Eva...

ATTILA

Eva e poi?

EVA

Roupevskaja. Eva Roupevskaja.

ATTILA

Che cazzo di nome... Documenti, forza!

Eva abbassa gli occhi. Attila la guarda con un sorriso. Ha capito la sua situazione.

ATTILA (CONT'D)

Ah, capisco... Ce l'hai il permesso di soggiorno, Eva?

Eva non risponde. È pallida, spaventata.

ATTILA (CONT'D)

Va bene, va bene. Fuori dai coglioni.

EVA

C-Come?

ATTILA

Mi hai sentito. Fuori dai coglioni, prima che cambi idea!

Eva non se lo fa ripetere un'altra volta. Schizza fuori dalla camera, afferrando al volo le sue cose. Attila, a quel punto, torna a interessarsi di Danny.

ATTILA (CONT'D)

Bella figa. No, davvero. Roba di lusso. Hai buon gusto.

DANNY

Lei... Mi vuole arrestare?

ATTILA

Per il momento voglio solo farti qualche domanda, Danny. Oh, non guardarmi così. Certo che lo so, chi sei. Danny Fisher. Attualmente disgraziato e con le pezze al culo, ma una volta grande amico e socio in affari di Milo Caldech!

DANNY

Io... Non conosco nessun...

ATTILA

Ahiahi... Cominciamo male, Danny. Cominciamo proprio male.

Attila colpisce di nuovo Danny, allo stomaco e poi alle reni. Lo picchia finché Danny non crolla a terra.

DANNY

Lo conosco, sì... Ma poco... Lo conosco poco. Davvero!

ATTILA

Oh, certo, come no?

Attila colpisce ancora Danny. Un calcio nelle costole. Poi un altro. Danny geme, tossisce, sputa ancora sangue.

ATTILA (CONT'D)

Ti dico una cosa, piccolo stronzo bugiardo... Ci sono solo uffici, nel palazzo. Lo sai anche tu, no? Per questo ci vieni a scopare. A quest'ora gli uffici sono tutti chiusi. C'è molta intimità... Tutta l'intimità che ci serve, a me e a te!...

DANNY

N-No, senti...

ATTILA

Caldech. Dimmi quello che sai su Caldech. Tutto, cazzo! Tutto quello che sai!

DANNY

Aspetta... Aspetta! Non... Non è molto. Lui... Non si fida più di me, capisci?

ATTILA

E fa bene. Perché sei solo un pezzo di merda. Un lurido, schifoso pezzo di merda! Avanti, fuori tutto. È meglio per te!

Danny si solleva su un ginocchio.

DANNY

Sono... Un cittadino americano...

ATTILA

Non me ne frega un cazzo se sei americano!

Attila sferra a Danny un altro calcio in piena faccia. Danny crolla di nuovo sul pavimento.

ATTILA (CONT'D)

I documenti. Dimmi dei documenti!

DANNY

Non ne so niente... Niente...

Altro calcio. Danny si rannicchia su sé stesso.

DANNY(CONT'D)

(urla di dolore)

ATTILA

(alzando la voce)

Mi hai preso per un coglione?

DANNY

Non so nemmeno... Se siano mai esistiti, quei maledetti... Documenti...

Attila non gli crede.

ATTILA

Vaffanculo, stronzetto! Ti avevo avvertito.

DANNY

Una cosa la so! Una cosa... La so... Una cosa importante!

ATTILA

Mi prendi per il culo!

DANNY

No, davvero, cazzo!

ATTILA

Sentiamo!

Danny alza gli occhi su Attila, con aria implorante. Ha la faccia coperta di sangue. È pronto a confessare qualunque cosa.

FADE TO BLACK.

EXT. STRADA SOTTO L'ATTICO - NOTTE.

Una PASSANTE cammina sul marciapiede sotto il palazzo in cui si trovano Attila e Danny. A un tratto, il corpo di Danny si schianta sul marciapiede proprio davanti a lei. La passante grida. Un po' di sangue le è schizzato sul vestito.

PASSANTE

Mio Dio!

CUT TO:

INT. ATTICO DANNY. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Attila non si affaccia alla finestra. La lascia aperta ed esce dalla stanza, chiudendo la porta.

CUT TO:

EXT. STRADA SOTTO L'ATTICO - NOTTE.

Attila esce dal palazzo da una porta di servizio. Si avvia di buon passo verso di noi. Sullo sfondo, cinquanta metri più in là, un CAPANNELLO DI PERSONE si è radunato intorno al corpo di Danny. Mentre cammina, Attila prende il cellulare e lo porta all'orecchio.

ATTILA

Danilo... Guarda se la Mobile ha in archivio il domicilio di una certa Eva. Eva Rupesca... Qualcosa. Che cazzo ne so? Un cognome russo... Prostituta.... Bionda, bella gnocca, uno e ottanta. Residente in zona, penso. Sì. Mi serve subito. Richiamami appena l'hai trovato.

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO. - GIORNO.

Milo si sveglia. Ormai il sole è alto. I raggi filtrano dalla finestra, socchiusa come sempre, e lui si accorge di essere solo, nel letto. Fiamma è uscita di casa.

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZA DEL PAESE - GIORNO.

Fiamma esce dal negozio di un PARRUCCHIERE. Indossa un tailleur elegante. I capelli neri e lo chignon sono scomparsi. Al loro posto c'è la sua vecchia, naturale chioma rossa, vistosa e ribelle. Mentre cammina, gli UOMINI per la strada la guardano in modo diverso. E anche lei, Fiamma, si sente diversa. Più bella. Più fiera.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Danny sta armeggiando con il motore della Ferrari, ferma sul vialetto del giardino. La radio della macchina è accesa, e diffonde vecchie melodie degli anni '60. Milo non sente arrivare la Smart. Poco dopo, però, avverte una presenza accanto a lui. Solleva la testa e...

...Davanti ai suoi occhi c'è la "vera" Fiamma. Sua moglie. Che ha i capelli rossi e l'aria dura, ironica, sprezzante. Come quella di una volta. Dalla radio della vecchia California, proprio in quel momento, arrivano le note di un'altra canzone di Luigi Tenco.

CANZONE

Ciao amore, ciao amore, ciao amore ciao.

Ciao amore,

ciao amore, ciao amore ciao

FIAMMA

Allora?

MILO

(a bocca aperta, non risponde)

FIAMMA

Ti piacciono? È così che li volevi, no?

Fiamma sorride. Un sorriso crudele. Ha lo sguardo torbido. Milo si solleva. La guarda meglio.

FIAMMA (CONT'D)

Hai visto? Penelope non c'è più. Morta. Sparita. Sarai contento.

MILO

Io... sì...

FIAMMA

Ora hai la tua fottuta Clitennestra. Eccola qui. Ma guarda che è per poco.

MILO

Fiamma...

FIAMMA

Non voglio più stare con te. Non me ne frega un cazzo di te!

Milo si alza. Guarda Fiamma con più attenzione.

MILO

Hai bevuto.

FIAMMA

Certo che ho bevuto. Sono ubriaca. Ne avevo bisogno.

MILO

Ascolta... So esattamente quello che stai...

FIAMMA

No! Tu non sai un cazzo! Non sai un cazzo, brutto stronzo!

MILO

Ascolta...

FIAMMA

Pensavi che per me non fosse stato facile. E invece non è vero. È stato facilissimo, con te in galera. Fuori dalle palle. Perfino bello, è stato. Hai capito? Bello!

MILO

(la guarda in silenzio)

FIAMMA

Ho incontrato uomini! Uomini che mi hanno fatta godere. Più di quanto avessi mai goduto con te! E senza che fossi lì a guardarmi. Senza i tuoi maledetti occhi addosso! È stato bello. Mi sono sentita libera! Finalmente!

Milo volta le spalle a Fiamma. Prende uno straccio da sotto il cofano della Ferrari. Lo usa per pulirsi le mani, senza più guardare sua moglie.

MILO

Sapevo che ci sarebbero stati altri uomini. L'avevo messo in conto.

FIAMMA

(lo incalza)

Sono diventata la loro puttana. La loro troia. Li ho soddisfatti in ogni modo!

MILO

Fiamma, ora basta!

Milo chiude il cofano della Ferrari. Con violenza. Poi si avvia verso la porta del cascinale. Fiamma lo segue.

FIAMMA

In ogni cazzo di modo! E anche adesso!

MILO

Adesso cosa?

FIAMMA

Anche adesso, c'è un uomo!

Milo si ferma. Fiamma gli arriva alle spalle. Gli parla quasi nell'orecchio.

FIAMMA (CONT'D)

Non te lo aspettavi, vero?

MILO

Lo conosco?

FIAMMA

No. Non lo conosci. E credimi, è meglio per te.

MILO

Come si chiama?

CUT TO:

INT. UNA MASSERIA ABBANDONATA - GIORNO.

Siamo sulla scena di un crimine. All'interno della masseria, abbandonata e parzialmente in rovina, ci sono parecchi POLIZIOTTI e UNO O DUE UOMINI DEL RIS, che compiono rilevamenti. Sul pavimento, in mezzo a lattine e altri rifiuti, giace il corpo senza vita di Eva, la giovane prostituta russa che abbiamo visto insieme a Danny. Il corpo, nudo, è parzialmente coperto da un lenzuolo, ma il viso è ben riconoscibile. Sergio Ricci scatta qualche foto al cadavere. Un poliziotto di nome RIDOLFI gli rivolge la parola.

RIDOLFI

Sbrigati, prima che arrivi il commissario. Quello se ti vede ci fa a tutti un culo così!

SERGIO

(abbassa la macchina fotografica)

Che cosa le è successo?

RIDOLFI

L'hanno violentata, e poi strangolata. Era slava, o forse russa... Eva vatte-lappesca... Qualche precedente per adescamento e detenzione di cocaina... Lavorava da queste parti, ma solo in hotel o in appartamento. Roba da tre o quattrocento carte a botta.

SERGIO

Chi è stato, secondo te?

RIDOLFI

E che ne so? Forse non lo troveremo mai. In ogni caso, non è certo una storia per cui ci metteranno in croce...

SERGIO

Extracomunitaria, prostituta... Insomma, se l'è andata a cercare. Il quadretto sarebbe questo.

RIDOLFI

Più o meno. Ora fila, dai. Gli altri tuoi colleghi nemmeno li facciamo entrare, quando arrivano!

SERGIO

Sei un amico, Ridolfi.

RIDOLFI

See... See... Scrivi bene il mio nome sull'articolo, almeno, la prossima volta!

SERGIO

Promesso!

Sergio esce dalla masseria, salutando un paio di agenti.

CUT TO:

EXT. DAVANTI ALLA MASSERIA - GIORNO.

Sergio supera altri POLIZIOTTI e raggiunge la sua utilitaria, parcheggiata poco lontano. Danilo, subito dopo, sbuca da dietro un muretto. Guarda la macchina di Sergio che si allontana, poi fa una telefonata con il cellulare. Sullo sfondo si intravede il furgone nero.

DANILO

Sì, era qui. È partito adesso. Sì, ci abbiamo pensato noi. L'aspetto.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Milo e Fiamma sono seduti sul divano. Lei tiene le ginocchia contro il petto. Guarda dritto davanti a sé, verso la finestra. Milo invece la fissa.

FIAMMA

Ha un nome buffo.

MILO

Come?

FIAMMA

Un nome buffo, sì. Attila.

MILO

Attila, e poi?

FIAMMA

Non so il cognome. È un poliziotto.

MILO

Mmm...

FIAMMA

È venuto da me un mese fa, per comunicarmi la data del tuo rilascio. Mi ha fatto vedere il tesserino. Ha detto che sapeva delle cose...

CUT TO:

FB: EXT. CASCINALE. GIARDINO - GIORNO.

Breve flashback. Attila che parla con Fiamma, davanti al cascinale. Lei ha ancora i capelli neri. Le mostra il tesserino. Fiamma non sospetta niente. Gli fa cenno di accomodarsi e lo precede verso l'ingresso del cascinale.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Di nuovo Milo e Fiamma, seduti sul divano.

MILO

Che genere di cose?

FIAMMA

Sapeva dei conti esteri. Dei movimenti che avevo fatto con le banche. Ha detto che poteva sbattermi in galera, in qualunque momento.

MILO

Stava bluffando. Senza i numeri e le password ci vorrebbe una rogatoria internazionale per avere l'accesso a quei conti. Ci vorrebbero mesi. Lui probabilmente non ha il tempo né il potere di farlo. E poi?

FIAMMA

Poi... Mi ha picchiata!

CUT TO:

FB: INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Altro brevissimo flashback. Attila prende a schiaffi Fiamma, con violenza. Lei cade a terra, in lacrime.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Fiamma si alza. Cammina per la stanza, continuando a parlare. Milo la guarda, dal divano.

MILO

Che cosa ha fatto?

FIAMMA

Mi ha picchiata. Si diverte, a picchiarmi. Lo fa quasi tutte le volte.

MILO

Per quale motivo?

FIAMMA

Vuole sapere di te. Dei documenti. E vuole che io lo supplichi.

MILO

(la guarda, senza parlare)

FIAMMA

Gli piace prendermi mentre lo supplico. Sodomizzarmi. Gli piace molto.

CUT TO:

I/E NELL'UTILITARIA, LUNGO UNA STRADA DI COLLINA - GIORNO.

Sergio è al volante della sua utilitaria. Sta cercando di parlare al cellulare con Danny, che ovviamente non risponde. A un certo punto, dall'auricolare del cellulare, gli arriva il messaggio registrato della segreteria telefonica di Danny.

DANNY (V.O.)

(tono) Risponde la segreteria telefonica di Danny Fisher. Lasciate un messaggio. E visto che questo numero ce l'hanno solo le donne e gli amici, è probabile che vi richiamerò! (tono)

SERGIO

Danny, sono io. Ma dove sei finito? È da ieri che ti cerco. Vabbè, fatti vivo. Mi servono altre informazioni su...

In quel momento, Sergio vede del fumo uscire dal cofano della macchina. Poi in mezzo al fumo si leva una fiammata. Sergio getta via il cellulare e frena di colpo.

SERGIO (CONT'D)

Cazzo!

CUT TO:

EXT. UNA STRADA DI COLLINA - GIORNO.

Sergio schizza fuori dall'utilitaria, che ora è ferma sul ciglio della strada, vicino a uno strapiombo. Dal cofano fuoriescono fiammate sempre più alte.

SERGIO

Porca puttana! Porca puttana, ma cosa...

In quel momento, l'Alfa Romeo di Attila si ferma a pochi metri di distanza. Attila e Danilo scendono dalla macchina. Attila si avvicina a Sergio, con un sorriso rassicurante.

ATTILA

Serve aiuto?

SERGIO

Il motore ha preso fuoco. Non capisco come sia successo...

ATTILA

Forse un contatto. Benzina su un filo scoperto. Capita, qualche volta.

SERGIO

Sì, sì... Scusi, devo fare una telefonata... Cazzo, no! Ho lasciato il cellulare in macchina...

Attila prende il telefonino nella tasca della giacca.

ATTILA

Tenga. Prenda il mio.

SERGIO

Grazie, lei è molto gentile. Spero di...

Attila porge il cellulare a Sergio, ma quando il cronista sta per prenderlo, con l'altra mano tira fuori una bomboletta di spray urticante e glielo spruzza negli occhi. Due volte. Sergio grida.

SERGIO (CONT'D)

Aaah!

ATTILA

Buono. Sta' buono. Non è niente.

SERGIO

Cosa mi hai fatto? Non ci vedo...Cosa cazzo mi hai fatto?

ATTILA

Non è niente. Ora passa.

Danilo arriva alle spalle di Sergio. Lo afferra per le braccia e lo immobilizza, mentre Attila rimette in tasca la bomboletta e il cellulare. Poi, tutti e due, spingono Sergio verso l'utilitaria in fiamme. Sergio, accecato, non si rende conto di quello che sta per accadere.

ATTILA(CONT'D)

(a Danilo)

Trenta secondi, al massimo.

DANILO

Lo so.

SERGIO

Non ci vedo! Non ci vedo!

ATTILA

Buono, ho detto. Dai, mettiamolo a sedere.

Attila spalanca la portiera dell'utilitaria. Danilo spinge Sergio sul sedile di guida, poi si tira indietro. Attila richiude la portiera e spacca la maniglia con un calcio. Subito dopo, lui e Danilo si portano a distanza di sicurezza. Nella macchina, Sergio grida, cercando inutilmente di uscire.

SERGIO

Dove siete? Che sta succedendo? Aiuto! Aiuto!

In quel momento, l'abitacolo dell'utilitaria prende fuoco. Non esplode, semplicemente viene avvolto dalle fiamme, in modo più realistico. E Sergio, all'interno, comincia a bruciare vivo. Danilo si gira a guardare l'utilitaria per l'ultima volta, mentre lui e Attila rimontano in macchina. Sergio si agita scompostamente tra le fiamme. Sembra un fantoccio nero e impazzito, urlante.

L'Alfa Romeo riparte, allontanandosi dall'utilitaria in fiamme. All'interno, Sergio non si muove più.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Milo e Fiamma continuano a parlare. Anche lui si alza. Le va vicino. Fiamma cammina ancora per la stanza.

FIAMMA

Volevo tenertela nascosta, questa storia. Per... Com'è che hai detto, l'altro giorno?... Per proteggerti. Ecco, sì, per proteggerti. É tutta da ridere, no? Infatti ora non me ne frega più niente!

MILO

E a te?

FIAMMA

A me cosa?

MILO

Quell'uomo. A te piace?

Fiamma si ferma. Ora anche lei guarda Milo. Dritto negli occhi.

FIAMMA

(provocatoria)

Certo che mi piace. Lo aspetto, sai? Se passano troppi giorni, mi ritrovo a sperare che si faccia vivo. Mi tremano le gambe, però ho voglia di vederlo. E ogni volta riesce a cogliermi di sorpresa. Appare nei momenti più impensati. Mi picchia. Mi prende. Mi fa godere. Ogni volta. E poi tutto ricomincia. Lo aspetto, e sono felice. Sono felice di subire tutto ciò che lui ha voglia di farmi!

Fiamma fa una pausa. Riprende fiato.

FIAMMA (CONT'D)

(più tranquilla)

Lui è... È come te. Come te dieci anni fa. Meno colto, certo... Più brutale, violento... Ma ha la stessa forza. La stessa... Volontà di dominio. Mi piace. Sì. Mi piace per questo. Ecco. Ora lo sai.

MILO

(tace)

FIAMMA

(alza di nuovo la voce)

Allora, non hai niente da dire? Non hai niente da dire, brutto stronzo? Non parli più adesso, eh?

Fiamma comincia a dare in escandescenze. Rovescia un tavolino pieno di bottiglie e bicchieri. Cerca di schiaffeggiare Milo. Lui non reagisce. Si alza, le va vicino. La abbraccia. Fiamma scoppia a piangere. Un pianto liberatorio.

FIAMMA (CONT'D)

Che abbiamo fatto, Milo... Che cosa abbiamo fatto...

I/E. NELL'ALFA ROMEO, SULLA STRADA DI COLLINA - GIORNO.

Danilo guarda Attila, che guida a velocità moderata.

DANILO

Dovevamo dargli una botta in testa. Uno schifo di morte, poveraccio...

ATTILA

No. Niente botta in testa. Niente ematomi, niente fratture. Complicherebbero il corso dell'inchiesta. Quale sarà l'esito dell'inchiesta, Danilo?

DANILO

Macchina vecchia. Perdita di carburante. Contatto elettrico. Bum!

ATTILA

Imprevedibile, sfortunato incidente. Ci avevo visto giusto con te. Lo sapevo. Gli altri sono solo un branco di idioti, tu invece sai usare il cervello.

DANILO

Ma era davvero... Necessario?

ATTILA

Lo sai cosa c'è in gioco, no? Il potere. Il potere del cazzo. Quello vero, non le stronzate televisive dei politici. Il potere vero, Danilo. Quello che sta dietro a tutti. E a tutto!

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - GIORNO.

Milo prende in braccio Fiamma, che piange silenziosamente. La porta verso l'ingresso della camera da letto.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Milo e Fiamma fanno l'amore a lungo, con passione.

DISSOLVE TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - SERA.

Vediamo il sole che tramonta sul tetto della cascina. La Ferrari è ancora nel vialetto.

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - SERA.

Attila e Danilo raggiungono il furgone, a piedi. Attila bussa sulla fiancata, come al solito. Franco apre lo sportello. Nel furgone, oltre a lui, c'è un altro uomo di Attila, che chiameremo GUIDO. Franco indossa le cuffie del microfono direzionale.

ATTILA

Come procede?

FRANCO

Nessuna novità. Abbiamo rimontato da un'ora.

ATTILA

Cos'hanno fatto?

FRANCO

Sono rimasti in casa.

ATTILA

In casa?

FRANCO

In camera da letto. Sono ancora là.

Attila strappa quasi le cuffie del microfono direzionale dalla testa di Franco. Ora è nervoso, contrariato.

ATTILA

Dammi quegli affari.

Attila si mette le cuffie. Resta in ascolto.

ATTILA (CONT'D)

Non si sente nulla.

FRANCO

Forse dormono. Ma fino a poco fa li abbiamo sentiti.

(si rivolge all'altro uomo, Guido)

Vero, Guido?

GUIDO

(sorride)

Minchia, se li abbiamo sentiti... Ci hanno dato dentro come...

ATTILA

(a voce alta)

Non me ne frega un cazzo!

Franco e Guido si zittiscono di colpo. Attila li guarda, duro.

ATTILA (CONT'D)

Controllate se Caldech fa telefonate. Se riceve qualcuno, se manda anche solo una merda di fax. Quelle cose voglio sapere, chiaro? Quelle cose!

Attila volta le spalle ai suoi uomini e si allontana, accendendosi una sigaretta. È sempre agitato, nervoso.

ATTILA (CONT'D)

Il resto non mi interessa!

Franco guarda Danilo, un po' stupito.

FRANCO

Ma che gli è preso?

DANILO

(alza le spalle)

E io che ne so?

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo e Fiamma sono a letto. Lei dorme, a faccia in giù. Lui la guarda. Ogni tanto le accarezza i capelli.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. UNA PANCHINA IN UN PARCO DI ROMA - NOTTE.

Di nuovo la panchina nel parco. Potrebbe essere un flashback, o forse un altro SOGNO DI MILO, ad occhi aperti. La MDP è in soggettiva. Fiamma - la Fiamma con i capelli rossi - è seduta sulla panchina, accanto a noi. Guarda ancora le luci della città, con gli occhi che brillano. Poi si volta verso di noi. Sorride.

FIAMMA

Sai mantenere un segreto?...

MILO (V.O.)

Certo.

FIAMMA

Beh, anch'io!

MILO (V.O.)

Dai, non scherzare. Che cosa c'è?

FIAMMA

Secondo te?

MILO (V.O.)

Non...

FIAMMA

Prova a indovinare. Vedrai che ci arrivi.

MILO (V.O.)

Oh, porca...

FIAMMA

Sssh! Cos'è questo linguaggio?

Fiamma prende la mano di Milo. Se la posa sul ventre ancora piatto, sorridendo.

FIAMMA (CONT'D)

Guarda che potrebbe sentirti!

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Fiamma socchiude gli occhi. Milo continua ad accarezzarle i capelli.

FIAMMA

A cosa stai pensando?

MILO

A niente.

FIAMMA

Oh, capisco. Pensieri segreti.

MILO

Pensieri segreti, sì.

FIAMMA

Dimmi la verità... Tu... Tu lo volevi? Sinceramente. Lo volevi davvero?

MILO

Avrebbe... Cambiato un po' le cose, fra noi... Ma...

FIAMMA

Sinceramente, Milo.

MILO

Se fosse andata in modo diverso... Sì. Mi avrebbe reso felice.

FIAMMA

Ci avrebbe resi felici tutti e due.

Fiamma si volta dall'altra parte e si rimette a dormire. Il suo respiro torna regolare. Dopo un po', Milo si alza, silenziosamente.

CUT TO:

EXT. CASCINALE. GIARDINO - NOTTE.

Milo scavalca il davanzale di una finestra, sul retro della cascina. Ora indossa una maglia scura e dei pantaloni neri. Attraversa il giardino, in silenzio, e raggiunge un muretto a secco rivolto verso il mare, lontano da cancello. Scavalca anche il muretto e si allontana.

CUT TO:

EXT. UNA SCOGLIERA DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Milo cammina tra gli scogli, verso un locale illuminato che si intravede in lontananza.

CUT TO:

EXT. UN PICCOLO LOCALE DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Milo raggiunge il locale, che è una specie di disco-bar semideserto. Fuori, ci sono solo UN PAIO DI RAGAZZI che giocano a biliardino. Milo li supera ed entra nel locale.

CUT TO:

INT. UN PICCOLO LOCALE DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Il locale, all'interno, è abbastanza squallido e non molto pulito. Ci sono alcuni tavolini, il bancone del bar, un paio di macchinette per il videopoker. Milo va dritto verso il GESTORE, un giovane tatuato che è seduto alla cassa, ed è intento a digitare furiosamente sulla tastiera di un computer portatile. L'arrivo di Milo lo costringe a fermarsi.

MILO

Buonasera.

BARISTA

Buonasera a lei.

Milo indica il computer portatile.

MILO

Quello va su internet?

BARISTA

E certo, dotto'. Se no, col lavoro che c'è in questa stagione, potrei pure morire di noia.

MILO

Capisco. Senta... Avrei bisogno di una cortesia.

BARISTA

Dica pure.

Milo prende il suo portafogli, tira fuori due banconote da cinquanta euro e le posa davanti al barista.

MILO

Un buon cappuccino, e cinque minuti al suo portatile.

Il barista ritira le banconote, con un sorriso.

BARISTA

E come no? Faccia, faccia pure, dotto'. Anche dieci minuti!

MILO

Grazie.

BARISTA

(sorride)

Il tempo di salutare "Maialina 87" ed è tutto suo!

Il barista digita ancora brevemente sulla tastiera, poi passa il computer a Milo e va verso la macchina del caffè. Milo, dopo una breve esitazione, si impadronisce del portatile. Mentre il barista prepara il cappuccino, apre la casella di posta elettronica e sulla cartella delle bozze scrive: "MERCATO COPERTO. DOMANI ALLE 11."

CUT TO:

I/E. UN MERCATO COPERTO - GIORNO.

Milo e Wlliams camminano per il mercato, passando tra i banchi di frutta e quelli di pesce, in mezzo a VENDITORI urlanti, CASALINGHE vocianti e rumori di ogni genere. Williams sembra infastidito dall'odore e dal chiasso.

WILLIAMS

Perché questo posto?

MILO

Me lo dica lei.

WILLIAMS

Mmm... Molto rumore, molta gente... Difficile pedinare qualcuno, praticamente impossibile captare conversazioni, anche con mezzi sofisticati...

MILO

E fanno anche i totani a buon prezzo.

WILLIAMS

Dunque ha qualcosa da dirmi.

MILO

Più che altro qualcosa da chiederle, per il momento.

WILLIAMS

(dopo una piccola pausa)

La ascolto.

MILO

Un poliziotto. Italiano. Violento. Sta intorno a mia moglie e a me. Il nome è Attila. Non so altro.

WILLIAMS

Attila... Certo. Attilio De Santis. Attila, per gli amici. Se ne avesse, di amici. Lo conosciamo bene. Non è un poliziotto. Non proprio.

MILO

Che cosa è, allora?

Williams si ferma davanti a un banchetto di frutta. Prende una mela. La rigira tra le dita.

WILLIAMS

Un jolly. Da tirare fuori in caso di bisogno. La carta che risolve le partite. Certi tipi di partite, almeno.

MILO

Non la seguo.

Williams paga la mela al FRUTTIVENDOLO con una moneta. La pulisce sulla manica della giacca e la addenta, guardando Milo.

WILLIAMS

Ma certo che mi segue. Lei non è uno stupido né un ingenuo, Caldech. In ogni paese ci sono degli apparati... Diciamo così, preposti a certe cose...

MILO

Servizi segreti...

WILLIAMS

Non esattamente. Apparati ancora più... Esclusivi, diciamo. Che fanno capo a persone come De Santis. Non c'è da stupirsi, mi creda. Anche noi li abbiamo, e ogni tanto tornano utili. Come i jolly, appunto. Lei gioca a carte, Caldech?

MILO

Raramente.

WILLIAMS

Sono sicuro che se la caverebbe bene.

MILO

Mi dica di De Santis.

WILLIAMS

Abbiamo il nostro bravo dossier su di lui. È entrato in polizia nei primi anni ottanta. Ma ha rivelato subito il suo... Talento, durante alcune indagini sul terrorismo. Sa, quelli erano tempi difficili...

MILO

Tempi difficili, come no?

DISSOLVE TO:

FB: INT. L'UFFICIO DI UN COMMISSARIATO - GIORNO.

Attila - più giovane di una ventina d'anni, in maniche di camicia - pesta a sangue un giovane da capelli lunghi, ammanettato a una sedia. Sullo sfondo un POLIZIOTTO IN BORGHESE prende appunti su un taccuino.

WILLIAMS (V.O.)

In ogni caso, ottenne risultati talmente buoni, in quella particolare operazione, da guadagnarsi la promozione a ispettore e una serie di incarichi... Di maggiore responsabilità.

DISSOLVE TO:

FB: INT. UN GARAGE - NOTTE.

Rivediamo il PRIMO OMICIDIO dei titoli di testa. Ma stavolta le facce degli assassini sono ben riconoscibili. Il garage è ampio, e contiene una berlina di lusso. Attila, con l'aiuto di un altro UOMO, appende a un cappio legato al montante della porta un BANCHIERE di mezza età, in giacca e cravatta. L'uomo oppone una debole resistenza. Attila lo colpisce allo stomaco e poi lo tiene per le gambe, tendendo il cappio fino a far soffocare il poveretto.

WILLIAMS (V.O.)

...Incarichi delicati, che potevano essere affidati solo a una persona capace ed efficiente...

DISSOLVE TO:

FB: INT. UNO STUDIO LUSSUOSO - GIORNO.

Ora rivediamo il SECONDO OMICIDIO. Ci troviamo nello studio di un CAPITANO D'INDUSTRIA. Mobili d'epoca, quadri d'autore e tende di broccato. L'uomo - elegante, sulla sessantina - è legato a una poltrona di pelle, davanti alla scrivania. Attila lo tiene per i capelli e gli versa in bocca il contenuto di una boccetta nera. L'uomo beve, strabuzzando gli occhi.

WILLIAMS (V.O.)

...E dotata di grande discrezione!

DISSOLVE TO:

FB: EXT. UNA STRADA DI PERIFERIA - NOTTE.

TERZO OMICIDIO. Attila, a bordo di una vecchia berlina, taglia la strada a un'auto sportiva, che va a sbattere contro un albero. All'interno dell'auto c'è uno STILISTA di grido, sulla cinquantina. Lo stilista cerca di aprire la portiera, stordito. Perde sangue dal naso. Attila scende dalla macchina, gli si avvicina e gli sbatte la faccia contro il bordo della portiera, fino a ridurla a un ammasso sanguinolento.

WILLIAMS (V.O.)

A quanto pare, il nostro Attila ha avuto parecchi di questi incarichi, negli anni ottanta e novanta. Il periodo del suo arresto, se non ricordo male... E credo che ora sia a capo di una squadra, che controlla con una certa autonomia.

CUT TO:

I/E. UN MERCATO COPERTO - GIORNO.

Milo guarda Williams, serio. Intorno a loro, un caos di venditori e aquirenti.

MILO

Credevo che i governi, ormai... Appaltassero... Questo genere di cose.

WILLIAMS

Una volta era così, mio caro amico. Una volta, di certe faccende si poteva incaricare la malavita organizzata. Mafia, camorra... 'Ndrangheta... Ma poi, tutti quei pentiti... Quegli sgradevoli cambiamenti di fronte... Non c'erano più garanzie, mi capisce? Nessuna lealtà, nessuna discrezione... E così, uomini come De Santis sono diventati preziosi.

MILO

E adesso sarei io, il nuovo "incarico" di questo signore...

WILLIAMS

Sembrerebbe di sì... Ma in realtà, vede... In realtà non si tratta solo di lei.

MILO

Come sarebbe?

Williams si ferma. Ormai ha mangiato quasi tutta la sua mela.

WILLIAMS

Riteniamo che il signor De Santis abbia a che fare anche con la triste fine del nostro comune amico Fisher...

MILO

Danny... Danny è morto?

CUT TO:

INT. OSPEDALE. UNA CAMERA ARDENTE - GIORNO.

Milo è con Fiamma e altri PARENTI E AMICI DI DANNY nella camera ardente di un ospedale. Il corpo di Danny è in una bara chiusa. Milo si raccoglie per un istante vicino alla bara. Sullo sfondo c'è anche Williams, un po' in disparte.

FIAMMA

(a bassa voce)

Non hanno voluto mostrare il corpo. Dicono che sia ridotto... Mio Dio... Come è potuto accadere?

MILO

(a bassa voce)

Il referto parla di suicidio.

FIAMMA

Danny non era il tipo. Non era il tipo da suicidarsi... E tu lo sai!

MILO

Scusa un momento.

Milo lascia Fiamma vicino agli altri parenti e raggiunge Williams. L'americano lo prende per un braccio.

MILO (CONT'D)

(a Williams, a bassa voce)

A questo punto, credo di meritare qualche altra spiegazione.

WILLIAMS

(a bassa voce)

Usciamo. Facciamo due passi.

Williams porta Milo fuori dalla camera ardente.

CUT TO:

EXT. I GIARDINI DELL'OSPEDALE - GIORNO.

Milo e Williams escono da una porta. Camminano lungo un vialetto che costeggia i padiglioni dell'ospedale, incrociando un MEDICO e un paio di INFERMIERE. Si fermano vicino a un grosso gruppo elettrogeno in funzione, che fa un bel po' di rumore. Williams lo indica a Milo. Milo annuisce e comincia a parlare, sicuro che nessun altro li sentirà.

MILO

È stato lui, vero? È stato Attila a ucciderlo!

WILLIAMS

Pare abbastanza probabile. Danny cercava di capitalizzare, diciamo così, i suoi contatti con lei. Aveva ricevuto un compenso per il nostro appuntamento. Ventimila euro, se non ricordo male. E in più aveva rapporti con un giornalista indipendente... Un certo Sergio Ricci.

MILO

Danny voleva vendere la mia storia alla stampa?

WILLIAMS

La sua storia o... Qualunque altra cosa di cui lei fosse in possesso. Quell'uomo teneva molto al denaro.

MILO

E voi lo sapevate...

WILLIAMS

Non siamo stati noi a provocare la sua morte, se è questo che pensa. Danny Fisher non preoccupava nessuno. Era facilmente corruttibile. Al massimo ci sarebbe costato un altro po' di denaro.

MILO

E il giornalista? Che fine ha fatto?

WILLIAMS

Sergio Ricci era un idealista. Al contrario di Danny credo che non lo facesse per soldi... Voleva il suo momento di gloria. Ha avuto un brutto incidente, poche ore fa... E così una giovane prostituta, che Fisher frequentava abitualmente.

MILO

De Santis avrebbe... Eliminato anche loro?

WILLIAMS

Forse li ha considerati dei possibili testimoni... Non ci sono prove, beninteso. E quello che le ho detto è ovviamente confidenziale.

MILO

(nervoso, suo malgrado)

Chi lo ha mandato? Chi ha mandato quell'uomo da me?

WILLIAMS

Nessuno. Nessuno lo ha mandato. Era qui che volevo arrivare. Per quanto ne sappiamo, Attila De Santis sta operando nei suoi confronti... Senza alcun incarico da parte di chicchessia.

MILO

Un cane sciolto...

WILLIAMS

Un cane molto pericoloso, Caldech. Mi creda. Molto, molto pericoloso.

Williams nota Fiamma che sta arrivando alle loro spalle. Lei ha sempre gli occhiali neri.

WILLIAMS (CONT'D)

La sua signora.

Fiamma raggiunge Milo. Lo prende sottobraccio.

WILLIAMS (CONT'D)

Beh, a questo punto la saluto. E... Spero di risentirla in migliori circostanze.

Milo ricambia il saluto con un cenno del capo. Williams se ne va. Fiamma si rivolge a Milo, togliendosi gli occhiali. Ha gli occhi gonfi di pianto.

FIAMMA

Milo... Andiamo a casa. Per favore.

Milo e Fiamma si allontanano, per raggiungere il parcheggio in fondo al vialetto.

FADE TO BLACK.

FB: INT. UN'ELEGANTE CASA ROMANA. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Ancora un sogno. Ma stavolta non si tratta di un sogno di Milo. La MDP è in soggettiva, e diventa lo sguardo di Fiamma. Perché questo è un SOGNO DI FIAMMA.

Dal FADE IN rimbomba una serie di colpi su una porta. Qualcuno sta bussando, in modo deciso. Vediamo Milo che dorme in un letto molto grande, nella casa che occupava insieme a Fiamma, a Roma, nei primi anni 90. Per un momento lo spettatore deve avere l'impressione che tutto questo stia succedendo oggi. E invece è un ricordo del passato, un po' alterato dal sogno.

La mano di Fiamma tocca la spalla di Milo.

FIAMMA (V.O.)

Milo... Svegliati!

MILO

Uh!?

FIAMMA (V.O.)

C'è qualcuno alla porta!

MILO

C-Come? Ma che ora è?

FIAMMA (V.O.)

Le due. Sono le due di mattina...

POLIZIOTTO (V.O.)

Milo Caldech! Apra. Polizia!

Milo si alza a sedere sul letto. Ora è completamente sveglio, teso, allarmato.

MILO

Non... Non è possibile!

Milo salta giù da letto. Guarda Fiamma (cioè la MDP) con una espressione insieme dura e inquieta.

MILO (CONT'D)

Resta qui!

Altri colpi alla porta. Più forti.

POLIZIOTTO (V.O.)

Apra, Caldech. Lo sappiamo che è in casa!

MILO

I vicini, diamine... Sveglieranno tutto il palazzo! Un momento! Arrivo!

Milo raggiunge la porta della camera. Esce. Lo sguardo di Fiamma vaga per la stanza, poi si ferma su uno specchio. E nello specchio vediamo riflesso il viso di lei che si avvicina. I suoi occhi spaventati, ancora gonfi dal sonno. I capelli rossi che le ricadono sul viso.

Dall'ingresso dell'appartamento, FC, ci arrivano dei rumori. Una porta che si apre, passi nell'appartamento. E poi ancora la voce di Milo.

MILO (V.O.) (CONT'D)

Un minuto. Datemi solo un minuto. Va bene?

Subito dopo, sempre nello specchio, vediamo Milo tornare nella stanza. Arrivare alle spalle di Fiamma. Fermarsi vicinissimo a lei e parlare, rivolto anche lui verso lo specchio. Gli occhi di tutti e due ora sono fissi su di noi.

MILO (CONT'D)

Ascoltami, Fiamma. Ascoltami bene!

FIAMMA

Che cosa c'è? Che succede?

MILO

Lo sai, che succede. Devo andare.

FIAMMA

No... Non...

MILO

Devo andare. Ascolta. Il bambino...

FIAMMA

Il nostro bambino...

MILO

Gli faranno del male. Lo useranno per ricattarmi. Per farmi dire dove ho nascosto quello che... Avremo un altro figlio. Un'altra volta. Ma non ora. Ora sarebbe solo un bersaglio. Un punto debole...

FIAMMA

C-Cosa?

MILO

Lui non deve... insomma... Non deve nascere. Pensaci tu.

FIAMMA

Milo...

Milo gira il viso di Fiamma verso il suo. La bacia. La guarda negli occhi.

MILO

Sai cosa devi fare.

FIAMMA

Ti prego... Non chiedermi...

POLIZIOTTO (V.O.)

Caldech! Stiamo aspettando!

MILO

Arrivo.

(a Fiamma)

Fallo per me. Per noi. Ti telefono appena posso. Coraggio!

Milo bacia ancora Fiamma, poi esce di nuovo dalla stanza. Lei torna a rivolgersi verso lo specchio. La sua espressione è carica di angoscia. Di tormento. Un'unica lacrima le scivola sul viso. In quel momento Fiamma muore. Muore dentro.

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Di nuovo nel presente. Fiamma è a letto. Dorme, ma respira in modo affannoso. È in preda al suo incubo. Milo, accanto a lei, se ne accorge. Le sfiora la spalla per svegliarla.

MILO

Fiamma...

Fiamma si gira. Lo colpisce alla cieca, con un pugno sul petto. Poi con un altro. Ringhia, furiosa, ma è sempre addormentata.

CUT TO:

FB: INT. OSPEDALE. UN AMBULATORIO - GIORNO.

Ancora Il SOGNO DI FIAMMA, tra il sonno e la veglia. MDP in soggettiva. Gli occhi di lei, sdraiata su un lettino del reparto di ginecologia, vedono una DOTTORESSA che si china tra le sue gambe. Sta per praticarle un aborto.

DOTTORESSA

Stia tranquilla. Tranquilla, non sentirà alcun dolore.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Fiamma continua ad agitarsi. Milo le blocca i polsi. Lei si sveglia. Per qualche istante respirano e basta, tutti e due. Respirano forte.

FIAMMA

Lo sento ancora, sai?

MILO

Sì, lo so.

FIAMMA

Lo sento ancora... L'odio!

MILO

Lo capisco.

FIAMMA

Non credevo che sarebbe stato... Così. Non ho provato niente all'inizio... Solo un po' di fastidio... Ma dopo... Per mesi... Per anni... L'ho sentito... L'odio... Per me stessa... E per te...

MILO

Devi perdonarci. Tutti e due.

FIAMMA

Non posso. Mio Dio, non... Non posso perdonare!...

Fiamma piange. Milo l'abbraccia. Fanno di nuovo l'amore. Un amplesso strano, dolce e disperato.

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - NOTTE.

Attila, appostato fra i cespugli con il microfono direzionale e le cuffie sulle orecchie, ascolta tutto. La sua espressione è dura, irritata. Suo malgrado, si è invaghito di Fiamma. Quella donna gli è entrata nel sangue.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo si alza dal letto. Tira fuori una radio portatile da dentro l'armadio. La accende. Ancora una canzone di Luigi Tenco, a tutto volume.

CANZONE

E lontano, lontano nel tempo

qualche cosa negli occhi di un altro

ti farà ripensare ai miei occhi

i miei occhi che t'amavano tanto

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - NOTTE.

Attila sposta le cuffie dalle orecchie. È confuso, e non sente altro che la canzone.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo torna sul letto. Si avvicina a Fiamma. Le parla a bassa voce, mentre la voce di Tenco copre la loro conversazione.

MILO

(a bassa voce)

Dimmi di lui. Di Attila. Usalo, il tuo odio. Fammi male. Raccontami tutto. Come è... Cosa ti dice... Come lo fa... Tutti i particolari.

FIAMMA

Sei sicuro?

MILO

Non risparmiarmi niente. Ti ascolto.

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - GIORNO.

La mattina dopo, Milo esce dal cancello, al volante della Ferrari. Un attimo dopo, Fiamma appare dietro la macchina. Lo chiama.

FIAMMA

Milo! Amore!

Milo frena. Fiamma gli si avvicina.

MILO

Che c'è?

FIAMMA

Perché non vuoi che venga anch'io?

MILO

meglio di no. Starò via solo per poche ore. Ci vediamo stasera.

FIAMMA

Ti aspetto per cena?

MILO

Non credo di farcela. Casomai ti telefono.

Fiamma si china a baciare Milo.

FIAMMA

Vai piano!

Poi lo saluta con la mano, mentre lui si allontana. Milo va piano sul serio, stavolta. Si assicura che l'Alfa Romeo di Attila, che è sbucata da una stradina di campagna e lo segue a cento metri di distanza, non rimanga indietro. Attila, al volante, ha sempre un'espressione dura. Rabbiosa.

CUT TO:

EXT. UNA PIAZZA DEL PAESE - GIORNO.

Milo ferma la macchina vicino a una cabina telefonica. Entra nella cabina e infila una moneta dell'apparecchio. Sembra non accorgersi che Attila è entrato nella cabina accanto, e facendo finta di telefonare ascolta tutto quello che lui dice.

MILO

Pronto? Sì, buongiorno. Sono Milo Caldech. Mi passi il signor Williams, per favore.

Milo rivolge uno sguardo ad Attila. Uno sguardo deliberato, ma indifferente. I loro occhi si incontrano, attraverso la parete di vetro delle due cabine telefoniche. Attila dopo un secondo distoglie lo sguardo e volta le spalle a Milo, fingendo di continuare la sua telefonata. Milo riprende a parlare.

MILO (CONT'D)

Williams? Sì. No, chiamo da una cabina telefonica, stia tranquillo. Le comunicherò il posto e l'ora dell'appuntamento con il solito sistema. Sì, mia moglie è al corrente. Ne abbiamo parlato. Sì. Vi consegnerò quello che avete chiesto. Proprio tutto, certo. Sa quanto vale... Mi aspetto una riconoscenza... Adeguata. La saluto!

Milo riattacca e torna alla macchina. Mette in moto e parte. Attila resta a guardarlo dalla sua cabina, un po' perplesso.

CUT TO:

I/E. L'ALFA ROMEO E LA FERRARI SULL'AUTOSTRADA - GIORNO.

Milo supera il casello dell'autostrada. E subito dopo accelera. Brutalmente. La vecchia California scatta in avanti.

Attila, di nuovo al volante dell'Alfa, si mette all'in-seguimento. Sta dietro a Milo per alcuni chilometri, sorpassando macchine e camion ad altissima velocità.

Milo lo vede nello specchietto retrovisore.

MILO

(tra sé)

Pensaci. Avanti, pensaci. Non è me che vuoi. Non è me che vuoi!

Attila, sull'Alfa Romeo, continua ad accelerare, truce. Poi la sua espressione cambia. Sta riflettendo. Davanti a lui appare una rampa di uscita dall'autostrada. Attila frena. Imbocca la rampa e lascia che Milo scompaia all'orizzonte.

Milo vede Attila uscire dall'autostrada, sempre nello specchietto retrovisore. Si concede un leggero sorriso. Poi torna di nuovo serio, concentrato.

DISSOLVE TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - NOTTE.

Attila ferma l'Alfa vicino al furgone. Scende e si rivolge a Franco, che lo guarda dalla cabina.

ATTILA

Spegni tutto! Ora me ne occupo io!

FRANCO

Cosa?

ATTILA

Sei sordo? Vado dentro. Tu spegni quei fottuti microfoni!

Attila si allontana dal furgone, dopo aver preso dal bagagliaio della macchina un paio di piccole cesoie. Raggiunge il giardino, ma prima di entrare taglia con le cesoie i cavi del telefono e quelli dell'elettricità all'esterno della cascina. Ora Fiamma è isolata. In suo potere.

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Milo ferma la macchina in fondo al parcheggio, lontana dalle altre auto e un po' nascosta dietro il rimorchio di un camion. Poi tira fuori il computer portatile di Fiamma da sotto il sedile di guida. Lo accende. Tira fuori anche il cellulare di lei, un cavo USB e un paio di cuffie stereo dal cassetto del cruscotto. Toglie la batteria del cellulare e cambia la scheda SIM con un'altra scheda nuova. Fatto questo, rimonta il telefonino e lo collega al computer con il cavo USB, usandolo come modem per accedere a internet. Dopo essersi messo le cuffie, collegate all'uscita audio del computer, Milo richiama sullo schermo il segnale della webcam di Fiamma. Il "giocattolo" (già visto alla scena 14) che lei usa per sorvegliare la casa. Per prima cosa gli arriva la voce di Attila, in audio.

ATTILA

Più svelta, puttana. Più forte. Così!

Milo, dopo aver preso un profondo respiro, apre il collegamento video. La finestra del realplayer riempie lo schermo del computer, mostrandogli la camera da letto del cascinale.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Attila, sul letto, possiede brutalmente Fiamma, ancora una volta. Sono entrambi solo parzialmente svestiti. Attila ha ancora addosso i pantaloni (ovviamente slacciati, con la cintura che pende dai passanti), e la camicia, aperta anch'essa. Fiamma porta una sottoveste di raso, sollevata sui fianchi. Lei però sembra più fredda, meno partecipe del solito. A un certo punto Attila si ferma. La guarda.

ATTILA

Sei strana, lo sai?

FIAMMA

I... I capelli...

ATTILA

No. Non sono solo i capelli. È... Qualcos'altro... Qualcosa negli occhi...

Fiamma guarda Attila. Lui le molla uno schiaffo. Un ceffone violento, che la manda lunga distesa sul letto.

ATTILA (CONT'D)

Non mi guardare in quel modo. Non provarci nemmeno!

Attila, in quel momento, volta le spalle alla webcam, che è nascosta dietro lo specchio, nella parete di fronte a quella del letto. Fiamma invece guarda direttamente verso l'obbiettivo.

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Milo si irrigidisce, vedendo lo sguardo di Fiamma sullo schermo, rivolto verso di lui. Uno sguardo duro. Provocatorio. Poi Fiamma torna a rivolgersi ad Attila.

FIAMMA

Scusa...

ATTILA

Scusa un cazzo. Chi comanda qui?

FIAMMA

Attila... Comanda.

ATTILA

(più forte)

Chi comanda qui?

FIAMMA

Attila, comanda!

ATTILA

Brava bambina.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Attila afferra Fiamma, la tira verso di sé. La penetra di nuovo, con violenza.

ATTILA

Ti faccio godere, eh? Dimmelo!

FIAMMA

Mi fai male...

ATTILA

Dimmelo!

FIAMMA

Mi fai... Godere...

ATTILA

Ne vuoi ancora, eh? Ancora di più!

FIAMMA

Ne voglio ancora... Ma finisci, per favore... Mio marito...

ATTILA

Tuo marito è morto.

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Milo, sempre davanti al computer, rimane immobile, freddo. Privo di qualunque espressione.

ATTILA (V.O.)

È già morto! È come se lo fosse!

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Attila afferra Fiamma per i capelli. Li tira, facendo avvicinare il viso della donna al suo.

ATTILA

E tu... Tu verrai a stare con me!

Fiamma non risponde. Fissa Attila negli occhi.

Sorride.

un momento senza parole, in cui lui capisce che qualcosa è cambiato. Capisce che non ha più il controllo della situazione. Ha rivelato a Fiamma più di quanto avrebbe dovuto, sulla passione che nutre per lei. E le ha concesso un varco. Un varco che non sarà mai richiuso, di cui Fiamma approfitta immediatamente.

FIAMMA

Lo ucciderai?

ATTILA

Certo che lo ucciderò. quando mi avrà dato quello che voglio.

FIAMMA

E cos'è che vuoi?

ATTILA

Informazioni. Tuo marito sa molte cose. Troppe cose. Cose che voglio conoscere anch'io. Sapere è potere!

FIAMMA

quello che dice anche Milo... Lui ha avuto del potere, un tempo... Ma non è roba per te... Tu sei solo un gregario...

Altro schiaffo. Stavolta Fiamma sanguina dalla bocca.

ATTILA

Che cos'hai detto?

FIAMMA

Non volevo insultarti. Non è quello che sei? Ti hanno ordinato di venire qui. Non è vero? Te l'hanno...

Ancora uno schiaffo. Fiamma tace.

ATTILA

(alza la voce)

Nessuno mi dà ordini! Io sono qui perché lo voglio! Hai capito?

FIAMMA

(non risponde)

ATTILA (CONT'D)

Sono qui perché così ho deciso! E quando avrò avuto quelle informazioni, sarò io a dare gli ordini! E tutti dovranno obbedire! Tutti quelli che mi hanno usato per coprire i loro porci segreti. Per vent'anni, mi hanno usato! I capi... Gli ufficiali... I politici del cazzo... Tutti quanti! Ma ora... Sarò io a usare loro! Attila comanda, stronzi di merda! Attila comanda!

Fiamma ancora non parla. Guarda Attila con un leggero sorriso.

ATTILA

Smettila di sorridere!

Fiamma non abbassa gli occhi. Continua a sorridere.

ATTILA (CONT'D)

Smettila di sorridere, cazzo!

Fiamma si alza, tranquilla. Sopra un tavolino, vicino alla finestra, c'è una bottiglia di vino con due bicchieri. Lei riempie i bicchieri. Torna vicino al letto e ne porge uno ad Attila. Bevono. Lui si calma.

ATTILA (CONT'D)

Tuo marito ha un appuntamento, lo sai?

FIAMMA

Lo so.

ATTILA

Sai anche dove e quando?

FIAMMA

(non risponde)

Attila alza la mano destra, pronto a tirare a Fiamma un ennesimo ceffone.

ATTILA

Ne vuoi un altro?

FIAMMA

Perchè no? Solo... Più forte!

Attila guarda Fiamma, perplesso. Lei ricambia il suo sguardo, senza il minimo cedimento.

ATTILA

Sei strana davvero, cazzo.

Le tira un altro ceffone. Molto violento, stavolta. Fiamma ci mette qualche secondo a riprendersi.

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Milo, vedendo Attila colpire di nuovo sua moglie, ha un moto di rabbia. Fiamma però non perde la calma. La vediamo sullo schermo del computer, tranquilla.

FIAMMA

Un giorno, forse, ti racconterò una storia. La storia di Penelope e di Clitennestra.

ATTILA

Non mi interessano le storie. Dimmi dov'è quell'appuntamento.

Fiamma si avvicina ad Attila, sinuosa come una gatta. Gli sussurra qualcosa che noi non sentiamo. La MDP inquadra il volto di Milo, nuovamente freddo, controllato.

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Attila guarda Fiamma, un po' stupito.

ATTILA

Perché proprio lì?

FIAMMA

A lui piace quel posto. Gli piacciono tante cose... Cose che ti stupirebbero.

ATTILA

un uomo morto, te l'ho detto.

FIAMMA

un uomo migliore di te!

Attila finisce il suo bicchiere. Poi sfila la cinghia dai pantaloni. Guarda Fiamma. Lei ricambia il suo sguardo. Si siede sui talloni, al centro del letto. Si sfila con un movimento aggraziato la sottoveste di raso e rimane ferma, in attesa. Attila comincia a colpirla con la cinghia in modo scientifico, spietato. Fiamma non cerca neppure di difendersi. Seduta sui talloni, al centro del letto, si offre alle cinghiate con la schiena dritta, le braccia sollevate in una posa quasi da ballerina classica. Tra un colpo e l'altro, guarda Attila negli occhi.

FIAMMA (CONT'D)

(tranquilla)

Mi rimarranno i lividi.

ATTILA

Voglio che rimangano. Sono miei. I miei segni. Voglio che quel vecchio manichino del cazzo li veda!

FIAMMA

Allora... Continua. Coraggio. Non ti fermare.

ATTILA

Chi comanda qui?

Altra cinghiata. Attila comincia a sudare.

ATTILA (CONT'D)

(più forte)

Chi comanda qui?

FIAMMA

(non risponde)

Attila colpisce Fiamma ancora un paio di volte. Lei insiste nel fissarlo, con un sorriso. Non sembra avere paura del dolore. Non sembra aver più paura di nulla. Alla fine Attila abbassa la cintura, ansimando.

ATTILA

Tu... Tu sei davvero fuori di testa!

Fiamma si alza. Spinge Attila sul letto. Gli sale sopra. Lo prende dentro di sé, senza smettere di sorridere. Ormai ha il controllo della situazione, a dispetto dei lividi rossi che le segnano le gambe e la schiena. Ha il controllo. Lo sanno tutti e due.

CUT TO:

EXT. il pARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - gIORNO.

Ancora Milo, nel parcheggio. Continua a fissare lo schermo, che ora è riivolto verso di lui, e noi non vediamo. È teso, silenzioso. Digita sulla tastiera, ma non capiamo cosa sta facendo.

CUT TO:

INT. cascinale. CaMERA DA LETTO - gIORNO.

Attila alza gli occhi su Fiamma. E si accorge dello sguardo di lei rivolto verso lo specchio.

ATTILA

Che fai? Ti guardi allo specchio, adesso?

Poi anche lui rivolge lo sguardo nella stessa direzione. È l'istinto, a fargli notare la webcam. L'istinto e la paranoia del predatore solitario.

ATTILA (CONT'D)

Ma che cazzo... Sei una lurida puttana!

Attila spinge via Fiamma. Poi si alza e le tira un pugno. Un pugno vero, violento. Lei crolla sul letto, priva di sensi. Attila va verso lo specchio. Afferra la webcam e se la mette davanti alla faccia.

ATTILA (CONT'D)

Caldech! Mi senti, Caldech? Brutto figlio di una troia!

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Milo fissa la faccia di Attila sullo schermo. Esita. Le cose non stanno andando come aveva sperato.

ATTILA

Lo so che mi puoi sentire. Quest'affare ha un microfono. E ha anche le batterie. Cazzo, un giocattolo. Cercavi di fregarmi con un giocattolo...

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

Ancora Attila, con la webcam in mano.

ATTILA

O forse sei solo un guardone di merda che si diverte a veder fottere sua moglie! Ma io fotto anche te. Hai capito? Attila fotte anche te!

Fiamma sta riprendendo i sensi. Si muove lentamente, sul letto. Attila lo nota. Torna verso di lei con la webcam in mano.

ATTILA (CONT'D)

Ho parlato con quel cazzone del tuo amico americano. Certo che ci ho parlato, prima di buttarlo dalla finestra. E lo sai che cosa mi ha dato? Mi ha dato i numeri dei tuoi conti esteri. I conti che usavate quando facevate i vostri affari di merda, anni fa. Fisher non poteva accedervi per prelevare, non ti saresti mai fidato fino a questo punto, ma aveva gli estremi per fare i versamenti! E perciò adesso ho le prove, capisci? Ho le prove per sbatterti dentro un'altra volta. Posso portarti via tutto, tutti i tuoi soldi del cazzo! Ti posso rovinare! Ora ce l'hai con me, il tuo appuntamento. E ti voglio lì tra un'ora esatta. Hai capito bene? Leggimi le labbra, stronzo: tra-un'ora-esatta!

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Milo, sullo schermo del computer, vede Attila afferrare Fiamma per la gola e sollevarla di peso, quasi senza sforzo.

ATTILA

Se non ti vedo, o se vedo arrivare qualcun altro, l'ammazzo. Ricordatelo bene. Le strappo la testa dal collo, a questa troia, e poi ti rovino!

CUT TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

ATTILA

A più tardi, coglione!

Attila tira la webcam contro lo specchio, mandandolo in frantumi.

CUT TO:

EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

La finestra della webcam, sullo schermo, diventa nera. Milo, cupo e rabbioso, getta via il computer, insieme alle cuffie e al telefono. Il computer finisce in pezzi sull'asfalto. Poi, Milo riaccende il motore. Il rombo della vecchia California fa tremare i vetri delle altre auto nel parcheggio.

FADE TO BLACK.

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - SERA.

Il sole sta tramontando. Attila esce dal cancello principale, a bordo della Smart. C'è Fiamma accanto a lui, con un vistoso livido sulla faccia. Attila raggiunge il furgone dei suoi uomini, parcheggiato in una piccola radura vicino alla strada. Danilo gli va incontro, insieme a Franco. Attila scende dalla macchina, fa uscire Fiamma e la spinge verso l'Alfa Romeo, parcheggiata accanto al furgone. Fiamma, stranamente, lo segue di buon grado. Danilo e Franco vedono la scena e si guardano, un po' confusi e contrariati. Attila fa una faccia truce.

ATTILA

Muti, tutti e due! Non voglio sentire una parola!

Attila spinge Fiamma dentro l'Alfa Romeo, poi torna a guardare Danilo.

ATTILA (CONT'D)

(autoritario)

Smontate tutto. Andate a casa. Penso io a fare rapporto. Ormai qui abbiamo finito!

Danilo apre la bocca, poi la richiude. Non è il caso di discutere. Attila sale sull'Alfa Romeo, mettendosi al volante.

ATTILA (CONT'D)

Ci vediamo domani in ufficio!

Danilo e Franco si guardano, mentre Attila riparte e si allontana a tutto gas.

CUT TO:

EXT. UN ANFITEATRO GRECO DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Milo entra nell'anfiteatro, da solo. La struttura di pietra è al buio, illuminata dalla luna. Lui ha con sé una torcia elettrica. Raggiunge un punto preciso dietro il palcoscenico, posa a terra la torcia elettrica e sposta una grossa pietra quadrata dal pavimento, con una certa difficoltà. Sotto la pietra c'è una scatola. Una scatola da scarpe di cartone, avvolta in uno strato di cellophane. Milo la tira fuori dalla cavità in cui era nascosta. Si alza in piedi, tenendo la scatola con tutte e due le mani. In quel momento, la luce di un'altra torcia elettrica lo illumina. Attila esce da dietro le gradinate, tenendo Fiamma davanti a sé. Ha la torcia nella mano sinistra e una pistola automatica nella destra, puntata verso di lei.

ATTILA

Posa a terra quella scatola, è meglio.

MILO

Il signor De Santis, suppongo.

ATTILA

Posala, adesso!

Milo si volta. Guarda la pistola. Guarda gli occhi del suo nemico.

MILO

Lasci andare mia moglie, prima.

ATTILA

Non ci penso nemmeno. Tu mettila giù. E allontanati.

Attila punta la pistola alla nuca di Fiamma.

ATTILA (CONT'D)

Mettila giù, o giuro che le sparo in testa!

MILO

Fiamma non c'entra, in tutta questa storia.

ATTILA

Ah, non c'entra?

(sorride)

Ma guardala. Guardala bene! Credi che l'abbia costretta a venire qui?

Milo guarda Fiamma. Lei appare stranamente tranquilla. Quasi divertita dalla situazione, nonostante i lividi sul viso. Non è una semplice vittima, forse non lo è mai stata. In qualche modo è divenuta artefice, pubblico e arbitro di quella contesa. E ne è anche la posta in gioco. Come e più della scatola.

A un certo punto, dopo aver guardato Milo negli occhi, Fiamma si volta e bacia Attila sulla bocca, a lungo. In modo molto sensuale. Poi si stacca da lui e fa un passo indietro, mettendosi in disparte.

ATTILA (CONT'D)

Io l'avrei lasciata a casa. È stata una sua idea, quella di accompagnarmi. Secondo me ci ha preso gusto. Non vedeva l'ora di averci qui tutti e due. Uno di fronte all'altro! Ora ce l'ho io il coltello dalla parte del manico, e una donna come lei sta sempre con il vincitore. Sempre. Lo fiuta, il potere, capisci? Lo fiuta. È una cosa che ha dentro!

L'espressione di Fiamma sembra dare ragione ad Attila. Ma Milo fa finta di non notarlo.

MILO

Lei è pazzo!

ATTILA

La scatola, Caldech.

MILO

Ci sono cose, qui dentro... Cose che non tutti possono comprendere...

ATTILA

Me ne frego. Ora conto fino a tre.

Attila punta la pistola su Milo.

MILO

Lei non è in grado di gestire ciò che contiene.

ATTILA

Uno...

MILO

Non ne ha la cultura, né il carattere.

ATTILA

Due...

MILO

(guarda Fiamma)

Per questo non può averla. Non l'avrà mai!

ATTILA

...Tre!

Attila fa un passo avanti. Punta la pistola alla fronte di Milo, da meno di due metri.

ATTILA (CONT'D)

Addio, stronzo!

Milo chiude gli occhi. Anche Fiamma li chiude.

CUT TO:

FB: EXT. UNA TERRAZZA ROMANA - NOTTE.

Ultimo SOGNO DI MILO. MDP in soggettiva. Rivediamo Fiamma, affacciata al parapetto della terrazza. È di spalle, poi si gira verso di noi, al rallentatore, come la prima volta che Milo l'ha incontrata.

FB: INT. UN'ELEGANTE CASA ROMANA. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Ultimo SOGNO DI FIAMMA. MDP in soggettiva. Vediamo il viso di lei che si solleva, come se prima fosse piegata in avanti, apparendo dal basso nello specchio. Ora Fiamma ha i capelli neri, bagnati. Rivoli scuri le colano sulla fronte come se si fosse appena fatta una tinta. Il suo volto, il suo sguardo, sono quelli di Penelope. Appare triste. Rassegnata. Lontano, un po' attutito, sentiamo il rumore di due spari, quasi simultanei.

CUT TO:

EXT. UN ANFITEATRO GRECO DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

L'eco dello sparo risuona ancora nell'anfiteatro. Attila ha sempre la pistola in mano. Ma subito la lascia cadere, con uno sguardo stupito. Uno squarcio gli si è aperto sulla camicia, all'altezza del cuore. Milo, davanti a lui, è incolume, con la scatola fra le mani. Ha uno strappo fumante sulla spalla della giacca, vicino al collo. Un piccolo graffio sulla pelle. Il tiro di Attila è stato deviato dall'impatto del proiettile che lo ha colpito. Milo ne è stato solo sfiorato. Attila si volta, boccheggiando. Alle sue spalle, da un corridoio fra le gradinate, sono apparsi Danilo, Franco e Williams, seguiti da altri due GORILLA AMERICANI. Danilo ha una grossa automatica in mano, ancora fumante.

C'è un momento in cui il tempo sembra dilatarsi.

Attila guarda Danilo, senza parlare. Mostra tutta la sua frustrazione e la delusione per il tradimento da parte del suo braccio destro. Danilo invece rimane freddo, inespressivo.

Poi Attila guarda Fiamma. Uno sguardo più breve, carico di rimpianti. Lei ricambia quello sguardo senza alcuna emozione. Clitennestra non prova dolore per la morte di Egisto.

Williams fa un cenno a Danilo, che spara di nuovo. Due volte. Attila crolla a terra, fulminato. Milo lo guarda, poi si rivolge a Williams.

MILO

Ha avuto la registrazione.

WILLIAMS

L'ho avuta.

DISSOLVE TO:

FB: EXT. IL PARCHEGGIO DI UN AUTOGRILL - GIORNO.

Di nuovo nel parcheggio. Vediamo in un brevissimo flashback Milo che riduce a una piccola finestra il collegamento con la webcam sul compter portatile. Non manifesta alcuna emozione. Richiama sullo schermo tutto il filmato, che ha registrato sull'hard-disk del computer. Scorre velocemente le immagini, in un'altra finestra, poi usa un programma di montaggio video (tipo Final Cut) per isolare e separare dal resto della sequenza la parte in cui Attila parla delle informazioni. Rivediamo la scena, sul monitor. A tutto schermo.

ATTILA

Per vent'anni, mi hanno usato! I capi... Gli ufficiali... I politici del cazzo... Tutti quanti! Ma ora... Sarò io a usare loro! Attila comanda, stronzi di merda! Attila comanda!

Milo trasforma la sequenza in un file AVI, apre la casella di posta elettronica di Williams e lascia il file nella cartella delle bozze. Digita anche un breve messaggio, che non vediamo. Poi rimette a tutto schermo la finestra della webcam. Fiamma sta guardando di nuovo nell'obbiettivo. E a quel punto risentiamo la voce di Attila.

ATTILA (CONT'D)

Che fai… Ti guardi allo specchio adesso?… Ma che cazzo… Sei una lurida puttana!

DISSOLVE TO:

EXT. UN ANFITEATRO GRECO DI FRONTE AL MARE - NOTTE.

Ancora Williams e Milo, uno di fronte all'altro.

WILLIAMS

Ho fatto sorvegliare questo posto dal tramonto, come ha chiesto nel messaggio.

MILO

Sapevo che saremmo finiti qui.

WILLIAMS

Ho preso contatto con i miei omologhi italiani, a Roma. Hanno convenuto con me che il signor De Santis non era più... Affidabile.

MILO

Lei ama gli eufemismi.

WILLIAMS

E lei è stato abile, Caldech. Davvero abile. Sono colpito. Dovrebbe darsi alle carte, gliel'ho già detto.

MILO

Lascio a voi il gioco d'azzardo, signor Williams. Con tutti i vostri jolly.

Danilo e Franco si avvicinano ad Attila. Danilo guarda Williams.

DANILO

Lo portiamo via.

WILLIAMS

Certo. Ottimo lavoro, a proposito. Lo riferirò al suo ufficiale superiore.

DANILO

Grazie, signore. Buonanotte.

I due sollevano il cadavere e si allontanano. Williams si volta a guardare Milo. Fiamma si è avvicinata a suo marito. Ora gli è accanto.

WILLIAMS

Un bravo ragazzo. Farà carriera.

FIAMMA

Cosa ne faranno di... Lui?

WILLIAMS

Sarà ritrovato prima di domani. Reinte-grato nel grado di ispettore della Polizia di Stato. E caduto in servizio durante uno scontro con ignoti criminali, lontano da qui.

FIAMMA

Capisco.

WILLIAMS

Forse gli daranno perfino una medaglia.

Williams si rivolge di nuovo a Milo.

WILLIAMS (CONT'D)

Ora, Caldech, se non le dispiace... La scatola.

Milo guarda per un momento la scatola. I due gorilla di Williams gli si sono avvicinati e lo fissano. Non in modo minaccioso. Non ancora.

MILO

Oh, certo. Credo di doverglielo...

WILLIAMS

Lo credo anch'io.

MILO

Questa... Cosa, vede, mi ha permesso di sopravvivere fino a oggi. Ma mi ha anche tenuto prigioniero. Prigioniero del carcere, dei ricatti, della paura. Prigioniero perfino di me stesso.

WILLIAMS

ora che si riprenda la sua libertà.

FIAMMA

Sì. È ora.

Milo consegna la scatola a Williams. Mentre lo fa, guarda Fiamma.

MILO

Egisto è morto. E Agamennone è ancora vivo.

WILLIAMS

Prego?

MILO

Niente. Un pensiero, una cosa mia. Non si preoccupi.

Milo si volta, va con Fiamma verso l'uscita dell'anfiteatro. Prima di uscire, però, rivolge un'ultima occhiata a Williams.

MILO (CONT'D)

Oh, a proposito... Tenga pure ciò che le serve, ma quando avrà finito non mi dispiacerebbe riavere quella scatola. Sa, dopo tanto tempo... Ci sono affezionato.

Williams non risponde. Milo si gira di nuovo e se ne va.

FADE TO BLACK.

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - SERA.

Milo e Fiamma si guardano, in piedi davanti a letto. Lei è nuda. Piena di lividi. Sporca. Sudata. Ma ha una strana fierezza negli occhi. Milo sorride lievemente. Fiamma invece non sorride. Lo fissa.

FIAMMA

Quando l'ho baciato, prima... Quando sono stata con lui... L'ho fatto per confonderlo... Cercavo di prendere tempo. Non volevo che ti...

MILO

Lo so.

FIAMMA

Ma mi è piaciuto. Oh, forse non dovrei dirtelo... E poi... Non prendo più la pillola.

MILO

Cosa?

FIAMMA

Non la prendo più. E ho lasciato che mi venisse dentro. Potrei perfino essere rimasta incinta.

MILO

(stupito, non trova le parole)

FIAMMA

Questo ti farebbe piacere?

Milo alza una mano per schiaffeggiarla, ma si trattiene. L'abbraccia. Poi prende un accappatoio dall'armadio e lo posa sulle spalle di sua moglie.

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. BAGNO PADRONALE - SERA.

Serie di sequenze unite da dissolvenze incrociate. Milo riempie la vasca di acqua calda e fa il bagno a Fiamma. Lava con cura ogni parte del suo corpo. Alla fine la fa alzare. Le mette della crema sui lividi, poi la prende in braccio e la porta fuori dal bagno.

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - NOTTE.

Milo mette a letto Fiamma. Le rimbocca le coperte come fosse una bambina e rimane a guardarla fino a che lei non si addormenta.

DISSOLVE TO:

INT. CASCINALE. CAMERA DA LETTO - GIORNO.

I raggi del sole entrano dalla finestra. Fiamma apre gli occhi. Milo è ancora lì, a guardarla. È stato lì per tutta la notte. Fiamma non parla. Apre le braccia. Lui si stringe a lei. Fanno l'amore con passione. Con furia.

FADE TO BLACK.

EXT. AMBASCIATA AMERICANA - GIORNO.

Breve panoramica sull'ambasciata americana di Roma, con la bandiera a stelle e strisce bene in vista.

INT. AMBASCIATA AMERICANA. UN UFFICIO SOTTERRANEO - GIORNO.

Williams, insieme ad altri quattro DELEGATI (un paio dei quali italiani), e una ASSISTENTE (seria e carina), presiede all'apertura della scatola, da parte di un UOMO in camice bianco. L'uomo, munito di guanti da chirurgo, taglia il cellophane che avvolge la scatola con un paio di forbici affilate. Momenti di suspense tra i delegati. L'uomo toglie il tappo alla scatola. Williams allunga il collo per vedere cosa contiene. Nella scatola ci sono decine e decine di CD-ROM e floppy-disc, privi di intestazione. Williams guarda l'uomo con il camice, poi guarda la sua assistente. L'assistente si alza e lascia la stanza.

CUT TO:

EXT. IL PORTO TURISTICO DEL PAESE - GIORNO.

Milo aiuta Fiamma a salire a bordo di un motoscafo Riva Aquarama in legno, forse lo stesso in cui avevano navigato molti anni prima. Il motoscafo è ormeggiato all'estremità del porto. Milo e Fiamma indossano tutti e due vestiti leggeri, colorati, sportivi. Sembrano felici.

CUT TO:

INT. AMBASCIATA AMERICANA. UN UFFICIO SOTTERRANEO - GIORNO.

L'assistente giovane e carina ritorna insieme a un INFORMATICO, che ha portato con sé un computer portatile. L'informatico infila uno dei CD-ROM nel lettore. Lo schermo del computer si illumina. Williams e gli altri delegati si affollano davanti allo schermo per vedere...

E rimangono a bocca aperta.

CUT TO:

EXT. MARE APERTO - GIORNO.

Milo e Fiamma, a bordo del Riva, volano tra le onde del Mediterraneo. Lei ride, con i capelli al vento. È una bellissima giornata.

CUT TO:

EXT. LA STRADA DAVANTI AL CASCINALE - SERA.

Milo e Fiamma tornano alla cascina, sulla vecchia California. Lei scende ad aprire il cancello. Mentre lo fa, nota la scatola, nuovamente rivestita con il cellophane e posata accanto alla cassetta della posta. Fiamma la raccoglie.

FIAMMA

Milo. Guarda!

Milo scende dalla macchina. Prende la scatola dalle mani di Fiamma e si accorge che c'è sopra una busta con un biglietto.

CUT TO:

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - SERA.

Milo e Fiamma sono seduti sul divano. La scatola è su un tavolino, vicino a Fiamma. Milo apre la busta e legge il biglietto.

MILO

"Mio caro signor Caldech. Ora capisco il perché della sua riservatezza riguardo al contenuto di quella scatola."

DISSOLVE TO:

 

INT. AMBASCIATA AMERICANA. UN UFFICIO SOTTERRANEO - GIORNO.

Williams manda via l'assistente, gli informatici e i delegati, con aria imperturbabile. Poi, senza preavviso, inizia a sfasciare l'ufficio. Rovescia i floppy-disc. Rompe i computer, gli schermi, tira le sedie contro le pareti. Tutto mentre in over sentiamo la sua voce che continua a leggere tranquillamente il messaggio per Milo.

WILLIAMS (V.O.)

Capisco anche i motivi per cui ha spinto così tante persone a considerare quel contenuto di importanza vitale. Lei è un uomo intelligente e discreto. Non ce ne sono più molti, nel nostro ambiente. Le rinnovo l'invito a tornare in patria, come e quando vorrà, anche se so che è tempo sprecato. Lei ama troppo questo paese, mi sembra evidente.

Alla fine, dopo una breve dissolvenza, rivediamo Williams, di nuovo in pieno controllo, che detta la lettera all'assistente, attonita. Lo fa seduto in mezzo alle macerie dell'ufficio, mentre uno degli informatici, sullo sfondo, raccoglie i CD-ROM e i floppy-disc e li rimette uno a uno nella scatola.

WILLIAMS (CONT'D)

Porga i miei rispetti alla signora, e mi consenta... Una punta di invidia per il suo fortunato consorte.

Con stima e amicizia, H. G. Williams

INT. CASCINALE. SOGGIORNO - SERA.

Fiamma guarda il biglietto, poi guarda Milo, senza capire.

FIAMMA

Che cosa vuol dire?

Milo sorride. Poi si alza, prende la scatola e va verso il grande televisore al plasma del soggiorno. Lo accende, tira fuori uno dei CD-ROM dalla scatola e lo infila nel lettore del media center. Alla fine torna indietro. Si siede sul divano, con il telecomando. Fiamma siede accanto a lui, incuriosita. Sullo schermo gigante della TV al plasma appare un'immagine. Un ritratto di Fiamma, nuda, in una posa felina, vicino a un corso d'acqua.

FIAMMA (CONT'D)

Ma... Quella...

MILO

Sì.

Milo, con il telecomando, richiama sullo schermo le altre foto del CD-ROM, una ad una. Sono tutte foto di Fiamma. In casa, per la strada, nuda, vestita. Fiamma a letto, con Milo, con altri uomini. Con altre donne. Fiamma triste, allegra, sorridente. Fiamma arrabbiata. Fiamma in lacrime.

Molte delle foto richiamano le situazioni descritte nei sogni di Milo. Fiamma nella terrazza affacciata sui tetti di Roma, ai piedi del vulcano, nel bosco, tra gli invitati della festa al castello... Sono foto che denotano una mania ossessiva, feticistica. Ma anche un amore sconfinato.

L'amore di Milo per sua moglie.

FIAMMA

Milo... Loro hanno visto...

MILO

Ti importa?

Fiamma esita, poi sorride.

FIAMMA

No. Non mi importa.

MILO

In ogni caso nessun altro potrebbe capire...

FIAMMA

Lo so.

Milo allunga una mano. Prende da un tavolino la tastiera bluetooth del media center e se la posa sulle ginocchia. Sullo schermo della TV ci sono sempre, in una serie di cornici Windows sovrapposte, le foto di Fiamma che abbiamo appena visto.

MILO

E infatti non hanno capito. Non avrebbero potuto farlo. Gli mancava un elemento. La chiave.

Milo digita rapidamente sulla tastiera bluetooth, richiamando sullo schermo gigante una finestra DOS, nera, che si sovrappone alle altre icone. In quella finestra, Milo inserisce una password. Una sola parola. Un nome:

"CLYTAEMNESTRA"

E all'improvviso le foto di Fiamma si scindono in colonne di lettere e numeri, e poi quelle lettere e quei numeri si scompongono e si ricompongono, formando altre immagini. Altri dati. Foto di omicidi. Foto di incontri tra politici e criminali. Foto di scambi di denaro. E poi numeri di conti esteri. Contratti. Appunti fatti sparire da valigette rubate... La Storia d'Italia in possesso di Milo. Fiamma guarda suo marito.

FIAMMA

Hai sempre avuto quelle... Informazioni...

MILO

La Storia d'Italia. Quella vera. Quella che non può essere raccontata. L'ho nascosta nel posto più sicuro. Un tempio. Il mio tempio.

FIAMMA

Il tempio di una ossessione. Di una follia...

Milo accarezza i capelli di Fiamma.

MILO

(con un certo pudore, quasi sottovoce)

Il tempio di un amore.

FIAMMA

La scatola...

Fiamma si alza, pensierosa. Milo si alza anche lui. Toglie il CD-ROM dal lettore del media center e lo rimette nella scatola.

FIAMMA (CONT'D)

Che cosa ne farai?

MILO

Non lo so. Forse niente.

FIAMMA

Se quelle cose finissero in mani... Potrebbe cadere il governo... Ogni istituzione di questo paese... Sarebbe...

MILO

Sarebbe il caos.

Fiamma guarda la scatola.

FIAMMA

Dovresti distruggerla.

MILO

No. Non potrei mai.

Milo posa la scatola sul divano. Prende Fiamma fra le braccia.

MILO (CONT'D)

Non potrei mai uccidere Clitennestra.

La bacia.

MILO (CONT'D)

lei che prima o poi mi farà morire!

FADE TO BLACK.

EXT. UNA STRADA DI COLLINA - GIORNO.

Un altro giorno. Milo e Fiamma percorrono i tornanti della panoramica a bordo della vecchia California.

MILO

Vedrai, è un bellissimo posto. Hanno una cucina davvero raffinata. E i vini... Meritava una visita. Scommetto che ti piacerà!

Corrono veloci, superando le altre auto. Milo accende la radio sul cruscotto. Ancora una canzone di Tenco.

CANZONE

Mi sono innamorato di te

e adesso

non so neppure io cosa fare

il giorno

mi pento d'averti incontrata

la notte

ti vengo a cercare.

Milo si volta a guardare Fiamma. Lei, la sua Clitennestra, gli sorride. Ha i capelli rossi scompigliati dal vento, gli occhi che brillano. Non è mai stata così bella.

FIAMMA

Sono incinta.

Milo guarda Fiamma, a bocca aperta. Poi pesta sul pedale del freno. Non accade nulla. Davanti alla Ferrari, un breve rettilineo. Alla fine del rettilineo, una curva cieca, priva di guardrail. Oltre l'asfalto, uno strapiombo di cento metri. Milo prova a tirare il freno a mano. Nulla. Scala le marce, imballando il motore. Terza. Seconda. Prima. La frizione cede. Scoppia una gomma. Il motore urla. La California si mette di traverso. Si ferma proprio sull'orlo del precipizio.

MILO

I freni. Qualcuno li ha... È stato Williams... Oppure... Tu... Tu stai bene?

FIAMMA

Sto bene.

MILO

Era finita... Finita... Non avrebbero dovuto...

FIAMMA

Hai sentito quello che ho detto?

A Milo tremano le mani. Anche la sua voce trema. Fiamma invece è tranquilla, quasi indifferente. Lui sembra comprendere solo adesso il significato - il vero significato - delle parole della moglie. Si volta lentamente, fino a incontrare i suoi occhi.

MILO

Di me... O di lui?

Fiamma non risponde. Non smette di sorridere.

TITOLI DI CODA sul suo viso in PP, affascinante ed enigmatico.

Il volto di Clitennestra

FADE TO BLACK

 

 

 

 

 

                                         Copyright©2007, Pasquale Ruju